Giampaolo Marco
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Carriera
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CalciatoreCresciuto nel Giulianova, squadra della sua città, con cui ha disputato quattro stagioni di cui una (annata 1987-1988) insieme al fratello Federico, ha militato prevalentemente in formazioni di Serie C1 e Serie C2, con l'eccezione dell'annata 1995-1996, nella quale ha collezionato 36 presenze ed una rete in Serie B con la Fidelis Andria, chiudendo al quartultimo posto finale con conseguente retrocessione |
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AllenatorePescara, Giulianova, Treviso e AscoliIniziò da osservatore nel Pescara di cui divenne successivamente allenatore in seconda. Analogo incarico ricoprì in seguito a Giulianova e Treviso. Nel 2004 fu assistente del tecnico dell'Ascoli Massimo Silva[2], pur esercitando di fatto come allenatore-capo benché ancora sprovvisto del patentino di prima categoria. In ragione di ciò fu deferito dalla Commissione Disciplinare e squalificato per due mesi fino al 15 maggio 2006[3], anche se la stagione si risolse nella salvezza della squadra marchigiana. CagliariNella stagione 2006-2007 ha condiviso la causa del Cagliari, venendo poi esonerato il 17 dicembre 2006 dalla società sarda, nella quale tornerà ad allenare il 26 febbraio 2007 dopo l'esonero di Franco Colomba, riuscendo a raggiungere la salvezza con una giornata d'anticipo. Il 5 luglio 2007 ha superato a pieni voti il master federale per allenatori di Coverciano ottenendo così il patentino di prima categoria. [senza fonte] Nella stagione seguente viene riconfermato dalla società isolana, e dopo un inizio assai promettente in termini di gioco e risultati (vittoria per 2-0 a Napoli all'esordio), il 13 novembre 2007 viene nuovamente esonerato dal presidente Cellino in seguito a una serie di risultati negativi. Al suo posto viene chiamato Nedo Sonetti, che in data 19 dicembre 2007 si dimette da allenatore del Cagliari (con la squadra ultima in classifica). Cellino richiama così Giampaolo, ancora sotto contratto fino al 2010, ma questi attraverso un comunicato trasmesso da un legale di fiducia agli organi di stampa, dichiara: «Pur nella consapevolezza del danno economico che ne deriverà, rinuncio a tornare a Cagliari. L'orgoglio e la dignità non hanno prezzo».[4] Siena e CataniaNella stagione 2008-2009 è l'allenatore del Siena, che conduce a una salvezza ripetendo anche il record di punti, 44, ottenuti nella stagione precedente da Mario Beretta. Nella stagione successiva, il 29 ottobre 2009, a causa degli scarsi risultati conseguiti dalla squadra senese (5 punti in 10 giornate) Giampaolo viene esonerato.[5] Il 30 maggio 2010 viene ufficializzato come allenatore del Catania[6] per la stagione 2010-2011 . Le aspettative ad inizio stagione sono alte, ma dopo aver totalizzato 22 punti in 20 partite, a seguito di una serie di 3 partite in cui il Catania guadagna un solo punto, viene esonerato il 18 gennaio 2011. CesenaIl 4 giugno 2011 firma un accordo biennale con la società del presidente Igor Campedelli, sostituendo Massimo Ficcadenti e diventando così il nuovo allenatore del Cesena[7] per la stagione 2011-2012. Per la sua avventura in terra romagnola rivedrà la composizione del suo consueto staff. Il nuovo vice sarà Leonardo Colucci, già agli ordini di Giampaolo ai tempi di Cagliari nel ruolo però di calciatore. Colucci prenderà il posto di Fabio Micarelli, vice storico di Giampaolo, che continuerà a far parte dello staff come collaboratore tecnico. Come preparatore atletico conferma per Roberto Peressuti, mentre il preparatore dei portieri non sarà più Tuccella, bensì Roberto Bocchino, già collaboratore di Giampaolo ai tempi di Ascoli[8]. Malgrado una campagna acquisti sorprendente, inizierà molto male l'avventura in Romagna, il peggior inizio della sua carriera: dopo nove turni, risulta essere ultimo in classifica con soli 3 punti in classifica, e dopo alcune giornate di contestazioni, viene esonerato il 30 ottobre dopo la sconfitta per 2-0 contro il Parma: lascia la squadra all'ultimo posto con appena tre reti segnate, venendo sostituito da Daniele Arrigoni.[9] BresciaNella stagione 2013-2014 scende in Serie B firmando il 2 luglio 2013 un contratto con il Brescia[10]. Il 23 settembre 2013, all'indomani della sconfitta casalinga contro il Crotone in cui i tifosi hanno inneggiato al suo predecessore, Alessandro Calori, non si presenta all'allenamento mattutino e rassegna le proprie dimissioni da allenatore del Brescia, accettate ufficialmente il 25 settembre[11][12][13]. Il 4 marzo 2014 ha rifiutato la richiesta di tornare sulla panchina delle rondinelle[14]. Cremonese ed EmpoliIl 17 novembre 2014 viene nominato nuovo allenatore della Cremonese in Lega Pro, al posto dell'esonerato Mario Montorfano.[15] A fine stagione, arrivato 8º in campionato, rescinde il contratto con il club grigiorosso.[16] Il 15 giugno 2015 viene nominato nuovo allenatore dell'Empoli, militante nella Serie A 2015-2016[17]. Esordisce in Serie A sulla panchina toscana il 23 agosto 2015, con la sconfitta per 3 a 1 subita in casa contro il Chievo. La prima vittoria è invece datata 19 settembre 2015 ad Udine, con il risultato di 1-2. Dopo aver portato la squadra al decimo posto in classifica esprimendo un buon gioco,[18] il 15 maggio 2016 comunica alla società che non sarà più lui a guidare la squadra l'anno successivo.[19] SampdoriaIl 4 luglio seguente viene ufficializzato come nuovo allenatore della Sampdoria[20] con cui sigla un contratto di durata biennale da 800.000 euro netti a stagione più bonus (250.000 euro per la qualificazione all'Europa League, 300.000 per la Champions, 150.000 per la vittoria della Coppa Italia e altri in base al piazzamento in campionato).[21] Decide di portarsi con se per la sua avventura genovese Fabio Micarelli (collaboratore tecnico), Roberto Peressutti e Stefano Rapetti (preparatori atletici) trovando qua Francesco Conti (storico vice di Gigi Delneri), Andrea Sardini (portieri), Agostino Tibaudi (preparatore atletico), Massimo Catalano (recupero infortuni), Sergio Spalla (video analyst) e Umberto Borino (riatletizzazione ed attività in acqua).[22] Il 22 ottobre vince il suo primo derby della Lanterna per 2-1 (gol di Muriel, Rigoni ed autogol di Izzo).[23] Bissa il successo al ritorno, con un 1-0 grazie ad un gol nuovamente di Muriel; è la prima volta dal 1960 che la Samp vince entrambi i derby in Serie A.[24][25] |
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