Cacciatori Massimo: Docente





Carriera
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Massimo Cacciatori (Ascoli Piceno, 4 maggio 1951) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
CarrieraGiocatoreCresciuto nel Del Duca Ascoli, in seguito fa la riserva nelle file dell'Inter, con una parentesi nel Cagliari del vittorioso campionato 1969-1970[senza fonte]. Nel 1972 viene acquistato dalla Sampdoria, squadra con la quale esordisce in Serie A nella partita pareggiata per 0-0 in casa del Palermo nel campionato 1972-1973. Dopo sei campionati con i blucerchiati, il patron Umberto Lenzini della Lazio decide di portarlo a Roma alla squadra biancoceleste per sostituire Claudio Garella, portiere che in seguito avrebbe vinto il tricolore con le maglie di Hellas Verona e Napoli. Assieme a Cacciatori, arrivò come secondo portiere, dal Modena, Bruno Fantini, in sostituzione di Giuseppe Avagliano. Cacciatori fu così titolare della Lazio per i campionati 1978-1979 e 1979-1980. In quel primo anno con la Lazio, all'Olimpico il 9 maggio 1979, gli fu parato il rigore decisivo da Lorenzo Frison, estremo difensore del Palermo, nella gara di ritorno dei quarti di finale della Coppa Italia, conclusasi 5-4 per il Palermo dopo i tempi supplementari (terminati sullo 0-0, come i 90' della partita d'andata): Cacciatori fu spinto a tirare quel rigore in quanto invocato dalla Curva Nord, per aver parato all'ex giocatore laziale Vito Chimenti il quinto calcio di rigore.[2] Tre giorni prima, in campionato, il portiere laziale aveva parato un altro rigore, al giocatore del Perugia Gianfranco Casarsa, specialista che tirava da fermo.[3] Nella successiva stagione calcistica 1979-1980, del portiere laziale si ricorda una prestazione a Torino contro la Juventus che permise ai biancocelesti di concludere sullo 0-0 e al tecnico juventino Giovanni Trapattoni di definire "prodigiosi" gli interventi di Cacciatori.[4] Alcuni giorni dopo, in una domenica piovosa, il 23 marzo 1980, al termine di Pescara-Lazio (2-0), in un maxi-blitz della Guardia di Finanza, Massimo Cacciatori viene arrestato, prelevato da un cellulare direttamente allo stadio, assieme ai compagni di squadra Bruno Giordano, Lionello Manfredonia e Giuseppe Wilson, per quello che fu definito il cosiddetto scandalo del "calcio scommesse", che coinvolse anche il presidente del Milan, Felice Colombo, ed i calciatori rossoneri Enrico Albertosi e Giorgio Morini, oltre ad alcuni di Perugia, Palermo e Genoa. Coinvolti in questo giro di risultati addomesticati anche Franco Cordova, Oscar Damiani, Paolo Rossi e Giuseppe Savoldi. L'accusa per tutti è di truffa ai danni degli scommettitori del Totocalcio. Lazio e Milan vengono retrocesse in Serie B, Cacciatori viene in un primo momento radiato, poi la pena è ridotta a cinque anni di squalifica, ma ritornò a giocare dopo la vittoria della Nazionale italiana ai Mondiali spagnoli. Così, con la Lazio ancora in Serie B, durante la stagione vittoriosa del 1982-1983, Cacciatori è reintegrato nella rosa a 32 anni, e per volontà del nuovo presidente Giorgio Chinaglia, è di nuovo titolare all'avvio della stagione in serie A del 1983-1984.[5] L'8 gennaio 1984, dopo l'incontro Lazio-Pisa, in cui la squadra capitolina uscì sconfitta per 0-1, Cacciatori si infortuna e viene sostituito da Fernando Orsi. L'alto rendimento di quest'ultimo nelle successive partite ed il contemporaneo risollevarsi della Lazio dalla zona retrocessione, inducono il mister argentino Juan Carlos Morrone a non utilizzare il portiere ascolano. La stagione termina così con l'ingresso in campo all'88' dell'ultima partita di campionato a Pisa: la Lazio, in vantaggio per 2-1, e con quel risultato salva, due minuti dopo l'entrata di Cacciatori, al 90', subisce il gol di Ferruccio Mariani. Nonostante il pareggio la Lazio comunque è salva al 13º posto, l'ultimo delle non retrocesse. La successiva stagione, quella della retrocessione dei biancocelesti in B, è vissuta da Cacciatori interamente in panchina. Il portiere marchigiano termina la sua carriera agonistica in Serie C2 a Gubbio. |
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AllenatoreAl termine della sua carriera agonistica Cacciatori ha conseguito il patentino di Allenatore di Prima Categoria. Ha allenato ad Ascoli, Ancona, Gualdo, Teramo e Campobasso. Dal 2001 è docente di "tecnica del portiere" alla Scuola Allenatori F.I.G.C. di Coverciano. |
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CuriositàNel 2004 ha scritto un libro di testo per il suddetto corso: "Il portiere moderno: preparazione fisica, tecnica e tattica con programma generale di lavoro" (Lìbrati Editrice - Con illustrazioni di Emidio Giovannozzi).[6] |
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PalmarèsGiocatore |
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