Giagnoni Gustavo




Carriera
Gustavo Giagnoni | ||
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Giagnoni ai tempi del Torino | ||
Dati biografici | ||
Nazionalità | ![]() |
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Altezza | 174 cm | |
Peso | 71 kg | |
Calcio ![]() | ||
Dati agonistici | ||
Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |
Ritirato | 1968 - giocatore 1993 - allenatore |
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Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1954-1955 | ![]() |
? (?) |
1955-1957 | ![]() |
12 (0) |
1957-1964 | ![]() |
200 (32) |
1964-1965 | ![]() |
37 (1) |
1965-1968 | ![]() |
95 (1) |
Carriera da allenatore | ||
1968-1969 | ![]() |
Giovanili |
1969-1971 | ![]() |
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1971-1974 | ![]() |
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1974-1975 | ![]() |
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1976-1977 | ![]() |
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1977-1979 | ![]() |
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1979-1980 | ![]() |
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1980-1981 | ![]() |
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1981-1982 | ![]() |
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1982-1983 | ![]() |
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1983-1984 | ![]() |
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1986-1987 | ![]() |
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1990-1992 | ![]() |
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1992-1993 | ![]() |
DT |
CarrieraGiocatoreGiagnoni iniziò a giocare nella squadra della sua città natale, l'Olbia nel 1954. Nal 1955 si trasferì alla Reggiana in IV Serie, con cui conquistò la promozione in Serie C. Nel 1957 passò al Mantova, dove rimase per 7 anni, conquistando 3 promozioni in 4 anni, passando dalla IV Serie alla Serie A. Debuttò in Serie A con i lombardi il 27 agosto 1961 a Torino contro la Juventus (1-1). Dopo una stagione in Serie B con la Reggiana ritornò al Mantova, conquistando nuovamente la promozione in Serie A nel 1966. In totale con il Mantova ha disputato oltre 300 partite ufficiali, di cui 141 in Serie A. AllenatoreGiagnoni dopo il ritiro assunse la carica di allenatore del Settore Giovanile del Mantova su richiesta del presidente del lombardi Andrea Zenesini.[1] Nel 1969 subentrò in prima squadra a Mannocci, riuscendo a salvare la squadra. Nella stagione seguente arrivò quarto ad un solo punto dalla promozione in Serie A, conquistata l'anno seguente. Nel 1971 passò al Torino, con cui conquistò un terzo posto alla prima stagione in panchina. Nel 1974 fu chiamato alla guida del Milan, in cui rimase fino al 1976 quando, a stagione in corso, fu sostituito da Giovanni Trapattoni. In seguito allenò il Bologna (1976-1977, 12º posto in Serie A), la Roma (1977-1978, 12º posto in Serie A), dove fu sostituito da Valcareggi durante la stagione 1978-1979, il Pescara (1979-1980, 16º posto in Serie A e conseguente retrocessione in B), l'Udinese (1980-1981, 10º posto in Serie A), il Perugia (1981-1982, 6º posto in Serie B), il Cagliari (1982-1983, 14º posto in Serie A e retrocessione in Serie B) e il Palermo, dove fu esonerato dopo la 30ª giornata del campionato di Serie B 1983-1984.[2] Dopo una breve pausa fu nuovamente alla guida del Cagliari alla fine della stagione 1985-1986, quando sostituì Renzo Ulivieri e portò la squadra alla salvezza. L'anno successivo la squadra retrocedette in Serie C1. Dopo altri tre anni di inattività, nel 1990 divenne allenatore della Cremonese, che portò alla promozione in Serie A. Nel 1992, dopo la retrocessione in Serie B dei grigiorossi, tornò come direttore tecnico (con Ugo Tomeazzi in panchina) al Mantova, che portò dalla Serie C2 alla Serie C1 prima di concludere la carriera nel calcio. |
CarrieraGiocatoreGiagnoni iniziò a giocare nella squadra della sua città natale, l'Olbia nel 1954. Nal 1955 si trasferì alla Reggiana in IV Serie, con cui conquistò la promozione in Serie C. Nel 1957 passò al Mantova, dove rimase per 7 anni, conquistando 3 promozioni in 4 anni, passando dalla IV Serie alla Serie A. Debuttò in Serie A con i lombardi il 27 agosto 1961 a Torino contro la Juventus (1-1). Dopo una stagione in Serie B con la Reggiana ritornò al Mantova, conquistando nuovamente la promozione in Serie A nel 1966. In totale con il Mantova ha disputato oltre 300 partite ufficiali, di cui 141 in Serie A. AllenatoreGiagnoni dopo il ritiro assunse la carica di allenatore del Settore Giovanile del Mantova su richiesta del presidente del lombardi Andrea Zenesini.[1] Nel 1969 subentrò in prima squadra a Mannocci, riuscendo a salvare la squadra. Nella stagione seguente arrivò quarto ad un solo punto dalla promozione in Serie A, conquistata l'anno seguente. Nel 1971 passò al Torino, con cui conquistò un terzo posto alla prima stagione in panchina. Nel 1974 fu chiamato alla guida del Milan, in cui rimase fino al 1976 quando, a stagione in corso, fu sostituito da Giovanni Trapattoni. In seguito allenò il Bologna (1976-1977, 12º posto in Serie A), la Roma (1977-1978, 12º posto in Serie A), dove fu sostituito da Valcareggi durante la stagione 1978-1979, il Pescara (1979-1980, 16º posto in Serie A e conseguente retrocessione in B), l'Udinese (1980-1981, 10º posto in Serie A), il Perugia (1981-1982, 6º posto in Serie B), il Cagliari (1982-1983, 14º posto in Serie A e retrocessione in Serie B) e il Palermo, dove fu esonerato dopo la 30ª giornata del campionato di Serie B 1983-1984.[2] Dopo una breve pausa fu nuovamente alla guida del Cagliari alla fine della stagione 1985-1986, quando sostituì Renzo Ulivieri e portò la squadra alla salvezza. L'anno successivo la squadra retrocedette in Serie C1. Dopo altri tre anni di inattività, nel 1990 divenne allenatore della Cremonese, che portò alla promozione in Serie A. Nel 1992, dopo la retrocessione in Serie B dei grigiorossi, tornò come direttore tecnico (con Ugo Tomeazzi in panchina) al Mantova, che portò dalla Serie C2 alla Serie C1 prima di concludere la carriera nel calcio. |
PalmarèsAllenatore
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