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Ulivieri Renzo

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Ulivieri Renzo
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Carriera

Renzo Ulivieri
Renzo Ulivieri - Ternana 1978-1979.jpeg
Ulivieri alla guida della Ternana nel 1978-1979
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore
Carriera
Giovanili
  Fiorentina Fiorentina
Cuoiopelli Cuoiopelli
Carriera da allenatore
1965-1966 600px Rosso e Blu3.png San Miniato  
1966-1967 Fucecchio Fucecchio  
1967-1968 Cuoiopelli Cuoiopelli  
1968-1971 Prato Prato Primavera
1971-1972 Fucecchio Fucecchio  
1974-1976 Empoli Empoli  
1976-1978 Fiorentina Fiorentina Giovanili
1978-1979 Ternana Ternana  
1979-1980 L.R. Vicenza L.R. Vicenza  
1980-1981 Perugia Perugia  
1981-1984 Sampdoria Sampdoria  
1984-1986 Cagliari Cagliari  
1989-1991 Modena Modena  
1991-1994 Vicenza Vicenza  
1994-1998 Bologna Bologna  
1998-1999 Napoli Napoli  
1999-2000 Cagliari Cagliari  
2001 Parma Parma  
2002-2003 Torino Torino  
2004-2005 Padova Padova  
2005-2007 Bologna Bologna  
2007-2008 Reggina Reggina  

Allenatore

Dopo una breve carriera da calciatore trascorsa giocando per cinque anni come centromediano nelle giovanili della Fiorentina, retrocedendo poi nel 1966 in quarta categoria con il Cuoiopelli, Ulivieri, laureato all'ISEF, a 22 anni esordisce come allenatore nella stessa squadra a 24 anni. Allenerà successivamente nel 1967-1968 il San Miniato, dal 1968 al 1971 la Primavera del Prato e, nel 1971-1972 il Fucecchio.

Proprio nel 1974 passa ad allenare l'Empoli in Serie C1, poi dal 1976 al 1978 fa parte dello staff tecnico delle giovanili della Fiorentina. Passa poi alla Ternana in Serie B, facendo disputare alla squadra umbra un buon campionato. Dopo un altro buon torneo con il Vicenza, sempre in B, esordisce in Serie A nel campionato 1980-1981 sulla panchina del Perugia, venendo però sostituito dopo 15 giornate.

Allena quindi la Sampdoria, portandola dalla B alla A nella stagione 1981-1982; nelle annate successive la Samp ottiene il 7º e il 6º posto; dopo due campionati a Cagliari, nel 1986 è coinvolto nello scandalo del Totonero-bis e condannato con una squalifica di tre anni.

Tornato in panchina, grazie alla chiamata del Presidente Francesco Farina, ha allenato il Modena (1989-1991), ottenendo la promozione in Serie B, grazie ad una difesa molto solida (9 reti subite in 34 gare, record tuttora imbattuto del portiere Marco Ballotta). Dopo una salvezza nella stagione 1990-1991 alla guida dei canarini, torna a Vicenza (1991-1994), ottenendo una nuova promozione dalla C1 alla B.

Nel 1994 scende di nuovo in Serie C1 con il Bologna, vincendo il campionato. La stagione successiva vince il torneo cadetto nel finale: il cosiddetto "Torneo dei Bar", 6 vittorie nelle ultime sei partite. Il campionato 1996-1997 vede la migliore prestazione dei felsinei dalla fine degli anni sessanta, col 7º posto in campionato e la semifinale di Coppa Italia persa a 5 minuti dalla fine. L'ultimo anno in Emilia lo vede da un lato legato alla querelle con Roberto Baggio (lasciato in panchina nella sfida contro la Juventus, il Divin Codino abbandonò offeso il ritiro[1]), e dall'altro a capo di una squadra che con merito ottiene la qualificazione all'Intertoto, facendo dello stesso Baggio il miglior cannoniere italiano dell'anno. Ciò nonostante la società rossoblu pensa ugualmente alla sua sostituzione, e di conseguenza nel 1998 il tecnico passa in B al Napoli, dov'è esonerato a 3 giornate dalla fine del campionato. Nella stagione 1999-2000 subentra sulla panchina del Cagliari alla 5ª giornata ma non può evitare la retrocessione in B dei sardi.

Nella stagione successiva è chiamato dal Parma alla penultima giornata d'andata dopo le dimissioni a sorpresa di Arrigo Sacchi. I gialloblu finiscono quarti, qualificandosi per i preliminari di Champions League. Dopo l'eliminazione a opera del Lille, Ulivieri lascia la guida del Parma il 31 ottobre del 2001. L'anno dopo viene chiamato dal Torino al posto dell'esonerato Giancarlo Camolese, ma la sua avventura sulla panchina granata dura solo 14 partite, sostituito dalla coppia composta da Giacomo Ferri e Renato Zaccarelli. Alla fine comunque i granata non riescono ad evitare la retrocessione in cadetteria.

Nel febbraio 2004 è ingaggiato dal Padova, in Serie C1, con cui termina al 7º posto il suo scampolo di stagione e al 6º posto nell'intero campionato successivo. Nell'estate seguente torna a Bologna: licenziato nel novembre 2005, viene richiamato dalla dirigenza pochi mesi dopo. Nella stagione 2006-2007 è confermato alla guida dei felsinei, ma viene esonerato il 14 aprile 2007, all'indomani della disfatta esterna per 3-0 contro il Genoa, nell'anticipo della 34ª giornata del campionato di Serie B.

Il 1º novembre dello stesso anno viene ingaggiato dalla Reggina, sotto consiglio del suo ex allievo ed ex tecnico della squadra amaranto Walter Mazzarri. Subentra a Massimo Ficcadenti, esonerato dopo la sconfitta interna per 3-1 contro il Livorno, ma Ulivieri viene sollevato a sua volta dall'incarico il 3 marzo 2008 dopo lo 0-0 casalingo contro il Palermo, sostituito da Nevio Orlandi.

Dirigente

Ulivieri è presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio (carica in cui è stato riconfermato alla fine del 2012[2]), dove ha preso il posto di Azeglio Vicini (nominato presidente onorario). In questa veste, nell'estate del 2011 è protagonista di una singolare forma di protesta, incatenandosi ai cancelli della FIGC a causa della rimozione dell'obbligatorietà del patentino di tecnico, apportata dalla Federcalcio in alcune serie minori.[3]

Politica

I

Iscritto al Partito Comunista Italiano negli anni sessanta, consigliere comunale ed assessore, confluisce negli anni novanta nei Democratici di Sinistra, per poi aderire alla fine negli anni duemila prima al Partito Democratico e poi a Sinistra Ecologia Libertà. Ulivieri ha spesso dichiarato di non aver avuto problemi o subìto discriminazioni per la sua posizione politica, anomala nel mondo del calcio, sostenendo di considerare un obbligo per ogni cittadino occuparsi e parlare di politica: «avere delle opinioni è necessario, è doveroso». Il 31 marzo 2010 diviene il nuovo coordinatore locale di SEL nel comune natale di San Miniato.[4]

Nel dicembre 2012, Ulivieri si presenta in Toscana alle primarie di Sinistra Ecologia Libertà, indette per la selezione dei candidati al Parlamento italiano in vista delle elezioni politiche del 2013. Alle consultazioni, svoltesi il 29 dicembre 2012, Ulivieri ottiene la candidatura grazie ai 2.112 voti ottenuti, che gli valgono il secondo posto tra i prescelti in lista al Senato;[5] alle successive politiche del 24 e 25 febbraio 2013, non riesce a conquistare il seggio a Palazzo Madama a causa del risultato elettorale ottenuto dal partito.[6]


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