Login

Trapattoni Giovanni

#
Trapattoni Giovanni
Trapattoni Giovanni Trapattoni Giovanni Trapattoni Giovanni Trapattoni Giovanni

Carriera

Giovanni Trapattoni
Giovanni Trapattoni.jpg
   
Dati biografici
Nome Giovanni Luciano Giuseppe Trapattoni[1][2]
Nazionalità Italia Italia
Altezza 175 cm
Peso 73 kg
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Ritirato 1972 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1957-1971 Milan Milan 274 (3)
1971-1972 Varese Varese 10 (0)
Nazionale
1960-1964 Italia Italia 17 (1)
Carriera da allenatore
1974 Milan Milan  
1974-1975 Milan Milan Vice
1975-1976 Milan Milan  
1976-1986 Juventus Juventus  
1986-1991 Inter Inter  
1991-1994 Juventus Juventus  
1994-1995 Bayern Monaco Bayern Monaco  
1995-1996 Cagliari Cagliari  
1996-1998 Bayern Monaco Bayern Monaco  
1998-2000 Fiorentina Fiorentina  
2000-2004 Italia Italia  
2004-2005 Benfica Benfica  
2005-2006 Stoccarda Stoccarda  
2006-2008 Salisburgo Salisburgo  
2008-2013 Irlanda Irlanda  
 

Giovanni Luciano Giuseppe Trapattoni (Cusano Milanino, 17 marzo 1939) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, allenatore della nazionale italiana di calcio dal 2000 al 2004, successivamente commissario tecnico della Nazionale irlandese.

È l'allenatore italiano più vittorioso a livello di club nonché – insieme all'austriaco Ernst Happel e al portoghese José Mourinho – vincitore di almeno un campionato nazionale di prima divisione in quattro paesi diversi (per un totale di dieci titoli nazionali in Italia, Germania, Portogallo ed Austria)[3] e, attualmente, il quarto allenatore al mondo, secondo in Europa, col maggior numero di trofei internazionali a livello di club vinti (7 trofei su 8 finali, quasi tutti con la Juventus)[4]. Si tratta, insieme al tedesco Udo Lattek, dell'unico allenatore ad avere vinto le tre principali manifestazioni UEFA per club, unico nel farlo con la stessa squadra. Inoltre, è l'unico allenatore ad avere vinto, sempre con la Juventus, tutte le competizioni confederali (a eccezione della Coppa Intertoto, torneo cui non ha mai preso parte)[5] e vanta il record di trofei vinti nella Coppa UEFA con tre successi.

 

Giovanni Luciano Giuseppe Trapattoni (Cusano Milanino, 17 marzo 1939) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, allenatore della nazionale italiana di calcio dal 2000 al 2004, successivamente commissario tecnico della Nazionale irlandese.

È l'allenatore italiano più vittorioso a livello di club nonché – insieme all'austriaco Ernst Happel e al portoghese José Mourinho – vincitore di almeno un campionato nazionale di prima divisione in quattro paesi diversi (per un totale di dieci titoli nazionali in Italia, Germania, Portogallo ed Austria)[3] e, attualmente, il quarto allenatore al mondo, secondo in Europa, col maggior numero di trofei internazionali a livello di club vinti (7 trofei su 8 finali, quasi tutti con la Juventus)[4]. Si tratta, insieme al tedesco Udo Lattek, dell'unico allenatore ad avere vinto le tre principali manifestazioni UEFA per club, unico nel farlo con la stessa squadra. Inoltre, è l'unico allenatore ad avere vinto, sempre con la Juventus, tutte le competizioni confederali (a eccezione della Coppa Intertoto, torneo cui non ha mai preso parte)[5] e vanta il record di trofei vinti nella Coppa UEFA con tre successi.

 

Giocatore

Club

Angelo Domenghini inseguito da Trapattoni durante Milan-Cagliari

Impiegato nel ruolo di mediano, ma anche difensore o terzino all'occorrenza, Trapattoni fu una colonna portante del Milan allenato da Rocco[6], col quale vinse quasi tutto: due scudetti, altrettante Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Coppa intercontinentale, oltre alla Coppa Italia 1966-1967.

Ha giocato con il Milan per 14 stagioni, collezionando 274 partite di campionato. Segnò anche uno dei 6 gol nella partita valida per l'andata di Coppa Intercontinentale contro il Santos, vinta dal Milan per 4 a 2.

Esordì in rossonero nel 1958 in Milan–Como, ma la prima partita in Serie A la gioca a vent'anni, in SPAL-Milan (0-3) del 24 gennaio 1960.[6]

Terminò la carriera giocando una stagione nel Varese collezionando 10 presenze.

Nazionale

Prese parte alle Olimpiadi di Roma del 1960.[6]

Con la Nazionale maggiore ha disputato 17 partite (l'ultima contro la Danimarca nel 1964)[6] segnando un gol in amichevole contro l'Austria. Prese parte anche alla spedizione del Mondiale 1962 in Cile, indossando la maglia numero 6. Molto atteso a questa competizione in cui sarebbe stato il mediano titolare, dovette fare da spettatore a causa di un brutto infortunio al legamento tibiale.[7]

Allenatore

Gli esordi e il ciclo vittorioso alla Juventus

Trapattoni è l'allenatore più vittorioso nella storia del campionato italiano con 7 scudetti (6 con la Juventus e 1 con l'Inter)

La sua carriera di allenatore comincia al Milan, dapprima subentrando a Cesare Maldini nell'ultima parte della stagione 1973-1974 e poi per tutto il campionato 1975-1976. Il suo periodo di maggiori vittorie inizia nel 1976-1977, quando inizia ad allenare la Juventus, vincendo immediatamente lo Scudetto ed ottenendo il record di punti per campionati a 16 squadre (51 punti su 60, nell'epoca dei 2 punti a vittoria). Nei dieci anni del suo primo ciclo con la squadra bianconera, Trapattoni vincerà in totale 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppa UEFA, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Mundialito Club.

Le vittorie con l'Inter e il ritorno alla Juventus

Nella stagione 1986-1987 diventa allenatore dell'Inter, squadra con la quale vince il campionato nel 1988-1989 ottenendo il record di punti per un campionato di Serie A a 18 squadre (58 punti su 68, nell'epoca dei 2 punti a vittoria), una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.

Trapattoni viene portato in trionfo dai giocatori dell'Inter dopo la vittoria dello scudetto dei record

Nel 1991-1992 torna alla Juventus, vi resta 3 stagioni, ma è una esperienza meno felice della precedente poiché riesce a vincere soltanto una Coppa UEFA.

L'esperienza con il Bayern Monaco e la parentesi di Cagliari

Nel 1994 inizia l'esperienza in Germania alla guida del Bayern Monaco, con il quale vince un campionato tedesco (1996-1997), una Coppa di Lega tedesca (1997) ed una Coppa di Germania (1997-1998). Nella stessa ultima stagione non riuscì a ripetere il trionfo in Bundesliga terminando secondo dietro il Kaiserslautern che da neopromosso si era aggiudicato a sorpresa il titolo nazionale. L'esperienza tedesca è stata vissuta in due periodi distinti, intervallati da un ritorno in Italia alla guida del Cagliari, conclusosi con le premature dimissioni del tecnico[8].

Il ritorno in Italia con la Fiorentina

Dal 1998 al 2000 ricoprì l'incarico di allenatore della Fiorentina conquistando nella stagione 1998-1999 un terzo posto che valse ai viola la qualificazione alla Coppa dei Campioni. Nello stesso anno arriverà una finale di Coppa Italia poi persa però nella doppia finale contro il Parma per la regola dei gol in trasferta. Nella seconda e ultima stagione in viola sarà meno positiva l'avventura in campionato con la società di Firenze che terminerà al settimo posto in campionato, mentre sarà buona la cavalcata in Champions League con la squadra gigliata che supererà il preliminare, successivamente un ostico primo girone dove si piazzerà dietro al FC Barcellona ma avanti all'Arsenal mentre nel secondo girone arriveranno terzi dietro il Manchester United di Sir Alex Ferguson allora campione in carica e il Valencia di Hector Cuper futuro finalista nella competizione. Nell'estate del 2000 fu chiamato ad allenare la Nazionale italiana.

Il quadriennio alla Nazionale di calcio italiana

Siede sulla panchina della Nazionale italiana per quasi quattro anni. Al Campionato mondiale di calcio 2002 l'Italia esce agli ottavi contro la Corea del Sud, mentre al Campionato europeo di calcio 2004 la Nazionale esce al primo turno.

La decisione di non convocare Roberto Baggio (per il Mondiale 2002)[9] e Alberto Gilardino (per l'Europeo 2004)[10] attirò su di lui varie lamentele. Nel corso del Mondiale 2002 Trapattoni si fece particolarmente notare, tra l'altro, perché era solito far precedere le partite con un curioso gesto scaramantico: l'aspersione di acqua benedetta (presumibilmente donatagli dalla sorella suor Romilde) sul terreno di gioco.[11]

La Nazionale italiana sotto la sua gestione ha giocato complessivamente 44 partite, vincendone 25, pareggiandone 12 e perdendone 7.

Le esperienze in giro per l'Europa

Dall'estate 2004 all'estate 2005 è l'allenatore della squadra portoghese del Benfica di Lisbona, che, dopo 11 anni, vince la Superliga e conquista il 31º scudetto della sua storia con tre punti di vantaggio sul Porto.

Nel giugno 2005 Trapattoni firma un nuovo contratto con una squadra tedesca, lo Stoccarda, con cui si accorda per un biennale, tornando così in Bundesliga dopo 7 anni. Viene esonerato il 10 febbraio 2006.

Dal maggio 2006 è l'allenatore e direttore tecnico della squadra austriaca del Red Bull Salisburgo, dove nella sua prima stagione è stato coadiuvato dal suo ex calciatore ai tempi dell'Inter Lothar Matthäus (poi sostituito da Thorsten Fink) e dove il 29 aprile 2007 ha vinto, con cinque giornate di anticipo sulla fine del campionato, il suo decimo scudetto in quattro paesi diversi (Italia, Germania, Portogallo ed Austria), primato condiviso con Ernst Happel e José Mourinho. Con questo successo Trapattoni è diventato l'allenatore italiano che ha vinto di più a livello di squadre di club.

L'approdo alla Nazionale irlandese

Trapattoni in panchina con Tardelli da CT della nazionale irlandese

Dal maggio 2008 è commissario tecnico della Nazionale irlandese; ha come vice Marco Tardelli e come ulteriore assistente William Brady.

Nelle qualificazioni al Campionato mondiale di calcio 2010, la Nazionale irlandese è stata nello stesso girone dell'Italia, dunque il 1º aprile 2009, allo Stadio San Nicola di Bari, Trapattoni ha incontrato da avversario la squadra azzurra allenata da Marcello Lippi (partita finita 1-1);[12] il 10 ottobre 2009, al Croke Park di Dublino, ferma nuovamente l'Italia sul 2-2 acquisendo matematicamente il secondo posto nel girone che vale gli spareggi.[13] Tuttavia agli spareggi l'Irlanda perde contro la Francia in casa per 0-1 e viene eliminata nella gara di ritorno ai supplementari (1-1) con un gol irregolare di William Gallas su assist di Thierry Henry, il quale aveva controllato il pallone con la mano (ciò comporterà fortissime polemiche e una squalifica per Henry).[14]

Nel dicembre 2010 ha accettato, insieme al suo staff, una decurtazione dello stipendio. Ciò è stato necessario per non pesare sul bilancio della federazione, ridottosi a seguito della crisi economica.[15][16]

L'11 ottobre 2011 si piazza al secondo posto nel Girone B con 21 punti dietro alla Russia grazie all'ultima partita vinta contro l'Armenia per 2-1. The Boys in Green sono così costretti a dover affrontare nuovamente i play-off, questa volta contro l'Estonia, per poter accedere alla fase finale dell'Europeo 2012. Questa volta però i verdi si impongono nettamente a Tallinn per poi pareggiare a Dublino, conquistando così, dopo 24 anni, la qualificazione all'Europeo. Nel 2011, vince inoltre la Carling Nations Cup battendo Galles, Irlanda del Nord e Scozia. Nella fase finale della competizione l'Irlanda è stata sorteggiata nel Gruppo C insieme a Spagna, Italia e Croazia. Qui viene però sconfitta da tutte e tre le squadre. Nonostante l'eliminazione viene riconfermato per altri 2 anni sulla panchina dell'Irlanda e attualmente è secondo nel suo girone di qualificazione al Campionato mondiale di calcio 2014 dietro la Germania e a parimerito con Svezia e Austria.

L'11 settembre 2013, dopo due sconfitte rimediate dalla sua Irlanda nel girone di qualificazione ai mondiali 2014 contro Svezia e Austria, che compromettono il passaggio del turno, rescinde consensualmente il contratto che lo legava alla federazione irlandese.[17]

 

Palmarès

Giocatore

Competizioni nazionali

Milan: 1961-1962, 1967-1968
Milan: 1966-1967

Competizioni internazionali

Milan: 1962-1963, 1968-1969
Milan: 1967-1968
Milan: 1969

Allenatore

Competizioni nazionali

Juventus: 1976-1977, 1977-1978, 1980-1981, 1981-1982, 1983-1984, 1985-1986
Inter: 1988-1989
Juventus: 1978-1979, 1982-1983
Inter: 1989
Bayern Monaco: 1996-1997
Bayern Monaco: 1997-1998
Bayern Monaco: 1997
Benfica: 2004-2005
Red Bull Salisburgo: 2006-2007

Competizioni internazionali

Juventus: 1976-1977, 1992-1993
Inter: 1990-1991
Juventus: 1983-1984
Juventus: 1984
Juventus: 1984-1985
Juventus: 1985

Nazionale

Irlanda: 2011

Individuale

1976-77, 1985
1997
2006
2012

Episodi extracalcistici

Giovanni Trapattoni è, senza alcun dubbio, uno degli allenatori italiani più conosciuti, anche a livello internazionale. Di lui si ricordano diversi episodi ed abitudini:

La conferenza al Bayern

Molto famosa è la conferenza stampa[20] cui presenziò il 10 marzo 1998 a Monaco di Baviera, nella quale attaccava a più riprese, in un tedesco piuttosto maccheronico, i calciatori Strunz, Basler e Scholl, accusati di scarso impegno e di mancanza di professionalità. Affermò che i suddetti calciatori sarebbero come bottiglie vuote.[21] Infatti Trapattoni, oltre alla particolare pronuncia, invertì la frase ("Sind wie Flaschen leer!", ossia, pressappoco, "Sono vuoti come bottiglie!"). Chiuse questa conferenza stampa con la frase "Ich habe fertig!", facendo sorridere i tedeschi poiché la costruzione della frase nella lingua tedesca usa l'aggettivo "fertig" con il verbo "sein" (cioè "essere" e non "avere" come in italiano). È errata peraltro l'interpretazione, inizialmente ripresa dalla stampa italiana, che la frase in tedesco significhi "Io sono finito" in luogo di "Io ho finito"; un errore simile in italiano potrebbe essere dire "io ho pronto" invece che "io sono pronto".

Trapattoni e Pelé

Altrettanto famosa è la leggenda che lo vorrebbe essere stato l'unico difensore ad esser riuscito a bloccare lo storico asso del Brasile Pelé. L'episodio riguarda una partita Italia-Brasile giocata allo Stadio Giuseppe Meazza a Milano il 12 maggio[22] 1963, dove Trapattoni riuscì ad annullare completamente il gioco del brasiliano che chiese il cambio al 26' ed al suo posto entrò Quarentinha, al quale Trapattoni si attaccò con ancor più foga. L'Italia alla fine vinse la partita 3-0 e Trapattoni si consacrò ancora di più come difensore. In realtà, ritornando su questo fatto, Pelé nel 2000 affermò che ad impedirgli di giocare bene era stato un forte mal di pancia e che però dovette giocare almeno per un po' per questioni di contratto. Lo stesso Trapattoni non ha mai voluto vantarsi di quell'episodio, anzi, disse prima ancora delle dichiarazioni di Pelé che: «La verità di quel giorno è che lui era mezzo infortunato. Stanco. Io sono stato un buon calciatore, ma lasciamo stare Pelé. Quello era un marziano».[23]

L'acqua santa

Una sua nota abitudine da allenatore è di bagnare il campo con dell'acqua santa prima delle partite. Curiosamente, il 23 ottobre 2010 è stato scelto dalla Santa Sede per guidare la Selezione di calcio della Città del Vaticano sotto il nome di Clericus Top, una selezione dei migliori giocatori che hanno partecipato alla Clericus Cup, il torneo pontificio di calcio per sacerdoti e seminaristi. [24]


comments powered by Disqus