Torresani Marco





Carriera
Dati biografici | ||
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Nazionalità | ![]() |
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Altezza | 176 cm | |
Peso | 67 kg | |
Calcio ![]() | ||
Dati agonistici | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Squadra | ![]() |
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Carriera | ||
Giovanili | ||
![]() |
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Squadre di club1 | ||
1971-1973 | ![]() |
18 (1) |
1973-1974 | ![]() |
0 (0) |
1974-1975 | → ![]() |
35 (2) |
1975-1980 | ![]() |
172 (9) |
1980-1981 | ![]() |
23 (2) |
1981-1982 | ![]() |
44 (2) |
1982-1985 | ![]() |
82 (6) |
1985-1986 | ![]() |
28 (1) |
1986-1988 | ![]() |
28+ (4+) |
Carriera da allenatore | ||
1988-1990 | ![]() |
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1991-1992 | ![]() |
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1992-1993 | ![]() |
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1993-1994 | ![]() |
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1994-1995 | ![]() |
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1995-1997 | ![]() |
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1997-2006 | ![]() |
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2007-2008 | ![]() |
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2008-2011 | ![]() |
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2011-2012 | ![]() |
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2012- | ![]() |
GiocatoreCresciuto nel vivaio della Cremonese[2], debutta in prima squadra nel campionato di Serie C 1971-1972, sotto la guida di Battista Rota. Nella stagione successiva entra stabilmente nel giro dei titolari, disputando 17 partite con una rete, e viene acquistato dal Torino, che lo include nella formazione Primavera[2]. Nel 1974 viene ceduto in prestito al Livorno, di nuovo in Serie C[2], prima di trasferirsi definitivamente al Parma[3]: vi rimane per cinque stagioni, conquistando la promozione in Serie B al termine del campionato 1978-1979, dopo il vittorioso spareggio con la Triestina[4]. Con i crociati disputa anche la successiva stagione cadetta, conclusa con la retrocessione. Nel mercato estivo del 1980 viene acquistato dal Brescia, a sua volta promosso in Serie A[5]. Debutta nella massima serie il 14 settembre 1980 nella sconfitta interna contro l'Avellino, e disputa 23 partite con 2 reti senza poter evitare una nuova retrocessione. Nelle annate successive milita nella Pistoiese (in Serie B), fino all'autunno 1982, quando torna al Brescia nel frattempo retrocesso di nuovo. Con le Rondinelle ottiene la promozione in Serie B nel 1985, ma non viene riconfermato e si trasferisce al Foggia, per una nuova stagione in Serie C1. Esaurita l'esperienza foggiana, riscatta il cartellino e si trasferisce al Fiorenzuola[2][6], formazione del Campionato Interregionale che allinea diversi giocatori con un passato nelle categorie superiori (tra cui la coppia di attacco Pircher-Ascagni)[7], e di cui diventa capitano[8]. All'inizio della stagione 1988-1989 si frattura tibia e perone[2][8], dando così l'addio al calcio giocato. Ha collezionato 23 presenze e 2 reti in Serie A e 72 presenze e 5 reti fra i cadetti. AllenatoreLa sua prima esperienza su una panchina risale alla prima stagione a Fiorenzuola, quando subentra come allenatore-giocatore all'esonerato Aldo Jacopetti ottenendo la salvezza[6]. Due anni dopo, durante la riabilitazione per l'infortunio subito a Fiorenzuola, la società esonera l'allenatore Mauro Gibellini e gli affida nuovamente la panchina[2][8]: ottiene un quarto posto e, riconfermato la stagione successiva[2][9], la prima promozione in Serie C2 della formazione emiliana. Non riconfermato al timone della squadra[2], guida per alcuni mesi il Teramo[2] prima di ottenere una nuova promozione in Serie C2 con il Legnano: anche in questo caso non viene riconfermato[2]. Nella stagione 1993-1994 si divide tra Vogherese e i dilettanti della Casalese, sfruttando la nuova normativa federale che consentiva agli allenatori di cambiare squadra durante la stagione[2]. Dopo un biennio al Montichiari, nel 1997 passa sulla panchina del Pavia: vi rimane per nove stagioni consecutive, portando la squadra dall'Eccellenza alla Serie C1, fino all'esonero avvenuto nel dicembre 2006[10]. In seguito guida per un'annata la Pro Vercelli e per tre i Crociati Noceto, con cui nel 2009 conquista la promozione in Lega Pro Seconda Divisione[11]. Nel 2011, in seguito alla decisione della società di non iscriversi al campionato[11], rimane inizialmente disoccupato; nell'ottobre successivo viene ingaggiato dal Carpenedolo, formazione bresciana di Serie D, subentrando ad Angelo Colombo[12]. A fine stagione la formazione bresciana retrocede, e cede il titolo sportivo al neonato Atletico Montichiari, sulla cui panchina siede ancora Torresani[13]. |
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