Simoni Luigi
Carriera
Luigi Simoni | ||
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Gigi Simoni ai tempi della sua militanza nel Genoa | ||
Dati biografici | ||
Nazionalità | Italia | |
Calcio | ||
Dati agonistici | ||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |
Ritirato | 1974 - giocatore | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1955-1959 | Fiorentina | |
Squadre di club1 | ||
1959-1961 | Mantova | 47 (10) |
1961-1962 | → Napoli | 11 (1) |
1962-1964 | Mantova | 48 (8) |
1964-1967 | Torino | 81 (18) |
1967-1968 | Juventus | 11 (0) |
1968-1971 | Brescia | 100 (12) |
1971-1974 | Genoa | 88 (13) |
Carriera da allenatore | ||
1975-1978 | Genoa | |
1978-1980 | Brescia | |
1980-1984 | Genoa | |
1984-1985 | Pisa | |
1985-1986 | Lazio | |
1986-1987 | Pisa | |
1987-1988 | Genoa | |
1988-1989 | Empoli | |
1989 | Cosenza | |
1990-1992 | Carrarese | |
1992-1996 | Cremonese | |
1996-1997 | Napoli | |
1997-1998 | Inter | |
1999-2000 | Piacenza | |
2000 | Torino | |
2001-2002 | CSKA Sofia | |
2002-2003 | Ancona | |
2003-2004 | Napoli | |
2004-2005 | Siena | |
2005-2006 | Lucchese | |
2009 | Gubbio[1] | |
2011-2012 | Gubbio |
CarrieraGiocatoreHa fatto parte del Mantova di Edmondo Fabbri, promosso in Serie A[2]; nel 1961 si trasferisce in prestito al Napoli, in Serie B, ottenendo la promozione e la vittoria in Coppa Italia[3]. Tornato a Mantova[2], con i virgiliani ha debuttato nella massima serie, il 7 ottobre 1962 contro il Lanerossi Vicenza. Disputa due campionati di Serie A, prima di trasferirsi al Torino, nel 1964, dove forma con Luigi Meroni la coppia di ali titolari[4], realizzando 10 reti, record personale. Rimane in granata per tre stagioni, e nel 1967 passa alla Juventus (dopo che quest'ultima aveva inutilmente trattato Meroni[5]: in bianconero non trova spazio, disputando 11 partite di campionato. A fine stagione accetta il trasferimento in Serie B, al Brescia, con cui ottiene la promozione in Serie A. Chiude la carriera nel 1974, a 35 anni, dopo un triennio al Genoa, dove trova la quarta promozione personale nella massima serie, nel campionato 1972-1973. Ha disputato complessivamente 368 partite da professionista (62 reti)[6], di cui 187 in Serie A, con 32 reti. Fu convocato per tre raduni della Nazionale dal CT Edmondo Fabbri. AllenatoreHa iniziato la carriera da allenatore subentrando a Guido Vincenzi[7] sulla panchina del Genoa in Serie B nel corso della stagione 1974-1975. In quattro anni alla guida del Grifone conquista un settimo posto all'esordio in Serie B, il primo posto nel campionato cadetto, la promozione in Serie A nel 1975-1976 ed un undicesimo posto alla prima stagione di Serie A, e anche una retrocessione nel 1977-1978 dopo aver chiuso il campionato al quattordicesimo posto[8]. Lasciata Genova, allena per due anni il Brescia, portandolo nella massima serie nel 1979-1980, dopo che l'anno prima aveva raggiunto l'ottava posizione, per poi tornare ad allenare i Grifoni riportandoli in Serie A e conquistando la salvezza nei due anni successivi (con un undicesimo e un dodicesimo posto), retrocedendo ancora nel 1983-1984. Dal 1984 al 1990 non si lega ad una società per più di una stagione, e sempre nelle serie inferiori; allena il Pisa portandolo in Serie A[6], successivamente si trasferisce a Roma, sponda Lazio, poi ancora al Pisa, ancora al Genoa, e poi Empoli e Cosenza, sempre in serie cadetta; ottiene due promozioni con il Pisa (con relativo campionato vinto) e quattro esoneri, con Lazio, Genoa, Empoli e Cosenza[6] (i primi della carriera). Nel 1990 riparte dalla Serie C1 subentrando alla guida della Carrarese; il primo anno non riesce ad evitare la retrocessione, mentre il successivo ottiene la promozione[6]. Quindi rimane per quattro anni alla guida della Cremonese[9], con la quale ottiene una promozione, due salvezze e una retrocessione nel 1995-1996. Con la Cremonese nel 1993 vince il Torneo Anglo Italiano: i grigiorossi battono a Wembley in finale il Derby County con il risultato di 3-1[9]. Passato al Napoli nell'estate del 1996, guida la formazione partenopea fino alla finale di Coppa Italia, venendo esonerato anzitempo[10]. Nella stagione successiva allena l'Inter di Ronaldo con la quale vince la Coppa UEFA 1997-1998, battendo per 3-0 la Lazio nella finale di Parigi, e ottiene un secondo posto nel campionato italiano, dopo che la società era stata in testa alla classifica nelle prime 16 giornate. Per questa stagione vince il premio panchina d'oro[11]. Resta all'Inter anche l'anno successivo venendo esonerato dopo 11 giornate, dopo una vittoria contro la Salernitana, e anche dopo aver battuto in Champions League 3-1 il Real Madrid a San Siro[12]. Successivamente guida il Piacenza[13] e il Torino[14], formazioni con le quali non arriva alla fine del campionato. In seguito siede sulle panchine del CSKA Sofia, in Bulgaria, dove conquista il terzo posto[6], e dell'Ancona, che guida alla promozione in Serie A nel 2002-2003[6]. Tornato al Napoli per un breve periodo ottiene una salvezza nel campionato 2003-2004, poi revocata per il fallimento della società con conseguente retrocessione in Serie C1[6]; si accasa quindi al Siena in Serie A, venendo esonerato durante l'annata 2004-2005[6]. Nel 2003, in occasione del centenario della Cremonese, è stato nominato "allenatore del secolo" dei grigiorossi[10]. Dirigente e allenatoreNel 2005-2006 è stato allenatore della Lucchese in Serie C1, prima di diventarne direttore tecnico[15]. Il 25 febbraio 2009 assume l'incarico di direttore tecnico del Gubbio, in Lega Pro Seconda Divisione, affiancando Riccardo Tumiatti[16]; siede sulla panchina umbra nelle successive 6 gare di campionato prima di tornare a seguire le gare dalla tribuna. A fine stagione decide di ricoprire unicamente la carica di direttore tecnico, conquistando col Gubbio due promozioni di fila dalla Seconda Divisione alla Serie B con Vincenzo Torrente allenatore[12][17]. Il 1º giugno rinnova il contratto con il Gubbio anche per la stagione 2011-2012[18]. Il 18 ottobre 2011, all'età di 72 anni, torna a sedere sulla panchina come allenatore, per sostituire l'esonerato Fabio Pecchia alla guida del Gubbio[17][19]. Il 24 ottobre alla partita d'esordio batte 1-0 in casa il Torino capolista interrompendo così la striscia positiva di 10 risultati utili consecutivi dei granata[20][21]. Il 20 marzo 2012 dopo la 31ª giornata ritorna a ricoprire il ruolo di direttore tecnico degli eugubini lasciando la carica di allenatore al suo vice Marco Alessandrini[22]. In 21 partite alla guida del Gubbio ha conquistato 20 punti con 5 vittorie, 5 pareggi e 11 sconfitte. Il 26 maggio 2012 conclude il suo rapporto professionale con il Gubbio[23]. Il 28 gennaio 2013 diventa ufficialmente direttore tecnico della Cremonese[24]. |
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