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Prandelli Cesare

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Prandelli Cesare
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Carriera

Cesare Prandelli
Cesare Prandelli Euro 2012 vs England.jpg
Prandelli durante la sfida contro l'Inghilterra ad Euro 2012
   
Dati biografici
Nome Claudio Cesare Prandelli
Nazionalità Italia Italia
Altezza 176 cm
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Squadra Italia Italia
Ritirato 1990 - giocatore
Carriera
Giovanili
  Cremonese Cremonese
Squadre di club1
1974-1978 Cremonese Cremonese 88 (4)
1978-1979 Atalanta Atalanta 27 (1)
1979-1985 Juventus Juventus 89 (6)
1985-1990 Atalanta Atalanta 89 (1)
Carriera da allenatore
1990-1992 Atalanta Atalanta Allievi
1992-1993 Atalanta Atalanta Primavera
1993-1994 Atalanta Atalanta  
1994-1997 Atalanta Atalanta Giovanili
1997-1998 Lecce Lecce  
1998-2000 Verona Verona  
2000-2001 Venezia Venezia  
2002-2004 Parma Parma  
2004 Roma Roma  
2005-2010 Fiorentina Fiorentina  
2010- Italia Italia  
Palmarès
UEFA European Cup.svg  Europei di calcio
Argento Polonia-Ucraina 2012
FIFA Confederations Cup.svg  Confederations Cup
Bronzo Brasile 2013

Claudio Cesare Prandelli (Orzinuovi, 19 agosto 1957) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, dal 2010 commissario tecnico della Nazionale italiana.

Nel corso della sua carriera ha giocato con tre squadre: la Cremonese, l'Atalanta e con la Juventus, squadra con la quale ha vinto tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea. Da allenatore ha ottenuto grandi successi con la Fiorentina dalla stagione 2005-2006 fino al 2010, anno nel quale è diventato Commissario tecnico della Nazionale italiana, con la quale ha raggiunto il secondo posto ai campionati europei di calcio del 2012 ed il terzo posto alla FIFA Confederations Cup 2013.

Nel 2012 si è classificato al secondo posto come Miglior commissario tecnico dell'anno IFFHS alle spalle di Vicente del Bosque.[1]

Carriera

Giocatore

Cresce calcisticamente nella Cremonese, in cui inizia a giocare da mediano e con la quale, dal 1974 al 1978, partecipa a tre campionati in Serie C1 e uno in Serie B. Passato all'Atalanta, disputa in Serie A, con i bergamaschi, la stagione 1978-1979, in cui giocò 27 volte e realizzò una rete.

Fra il 1979 e il 1985 gioca nella Juventus, con cui vince tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa europea, senza riuscire a giocare con continuità.

Nell'estate del 1985 decide di tornare all'Atalanta, con cui chiude la carriera al termine della stagione 1989-1990, dopo aver preso parte a 16 partite.

Allenatore

Proprio l'Atalanta gli offre il primo contratto da allenatore, proponendogli la panchina della squadra Allievi. Vince subito lo scudetto di categoria (1991-92) e la stagione successiva passa alla squadra Primavera, vincendo il campionato di categoria (0-3 e 3-0 nella doppia finale con la Lazio), il Torneo di Viareggio (2-0 al Milan nella ripetizione della prima finale finita 0-0) e sfiorando un clamoroso "triplete" in Coppa Italia uscendo sconfitto, dopo un discusso arbitraggio, solo dall'Udinese (3-2 ai supplementari al Friuli dopo che l'andata a Bergamo era terminata 1-1). Nel 1994 ha una breve parentesi sulla panchina della prima squadra bergamasca: dopo l'esonero a marzo di Guidolin la squadra viene affidata a Prandelli che, essendo senza patentino, viene affiancato da Andrea Valdinoci; la squadra a fine campionato non riesce comunque a evitare la retrocessione. Prandelli resta nelle giovanili dell'Atalanta fino al 1997, quando passa al Lecce, da cui però si dimette nel febbraio 1998, dopo 18 gare[5]. La squadra non riesce comunque a evitare la Serie B.

Ottiene i suoi primi risultati di rilievo come allenatore guidando il Verona nella stagione 1998-1999, in Serie B, culminata con la vittoria del campionato e la promozione in massima serie[6]. Confermato dalla società scaligera, disputa un'altra stagione positiva chiudendo al 9º posto in Serie A[7].

Fa ritorno in cadetteria per allenare il Venezia. Anche in questo caso ottiene la promozione in massima serie al primo tentativo, chiudendo il campionato al 4º posto e riportando la squadra veneta in Serie A. Tuttavia l'anno dopo la dirigenza lagunare esonera Prandelli dopo 5 partite, insoddisfatta dei risultati raccolti fino a quel momento[8]. Preso dallo sconforto, per rilassarsi ha iniziato a giocare a golf.[9]

Prandelli rilancia la propria carriera di allenatore in massima serie nella stagione 2002-2003, quando guida il Parma alla conquista del quinto posto nella Serie A e alla qualificazione in Coppa UEFA. Si ripete l'anno successivo, quando gli emiliani chiudono nuovamente al quinto posto in classifica, in un anno in cui ci sono problemi societari[10].

Nel 2004 è ingaggiato dalla Roma, ma si dimette prima dell'inizio del campionato, a causa della grave malattia che colpisce la moglie Manuela[11].

Fiorentina

Stagione 2005-2006
Prandelli nel 2006

Nella stagione 2005-2006 è scelto dal patron Diego Della Valle come nuovo allenatore della Fiorentina, in cui prende il posto di Dino Zoff. Nella prima stagione in viola centra il quarto posto in classifica,[12] che vale l'accesso ai preliminari di Champions League, ma, in seguito dello scandalo calciopoli, la sentenza della CAF toglie 30 punti alla squadra escludendola dalle coppe europee e costringendo la Fiorentina a iniziare la stagione calcistica 2006-2007 con 19 punti di penalizzazione in classifica, che in seguito l'Arbitrato del CONI ridurrà di 4 punti, portando quindi i viola a -15[13]. L'11 dicembre 2006, a seguito della prima stagione positiva con i viola, Prandelli riceve il premio "Panchina d'oro" 2005-2006 presso il Centro Tecnico Sportivo Federale di Coverciano[14].

Stagione 2006-2007

Nella stagione 2006-2007, a seguito della seconda stagione positiva con i viola, Prandelli riceve il premio "Panchina d'oro" 2006-2007 presso il Centro Tecnico Sportivo Federale di Coverciano[14]. Prandelli porta la squadra al 6º posto in classifica, dopo un inizio non molto promettente.

Stagione 2007-2008
Prandelli durante la sfida Fiorentina-Parma del 13 gennaio 2008

Nella stagione 2007-2008 la Fiorentina si classifica al 4º posto, che le consente di accedere al terzo turno preliminare della Champions League 2008-2009[15]. Inoltre la squadra arriva in semifinale di Coppa UEFA battuta ai rigori dal Rangers Glasgow[16].

Stagione 2008-2009

Nella stagione stagione 2008-2009 la squadra viene eliminata nella fase a gironi della Champions League. Tuttavia si classifica ancora al quarto posto della Serie A, riqualificandosi alla massima competizione calcistica europea. Stavolta per il rotto della cuffia, però, poiché la qualificazione alla Champions League arriva solo grazie alla miglior differenza reti nei confronti del Genoa, squadra con cui la sua Fiorentina era giunta a pari merito in classifica.

Stagione 2009-2010

Nella stagione stagione 2009-2010 la Fiorentina si qualifica agli ottavi di finale della Champions League, dopo aver superato la fase a gironi come prima classificata con 15 punti, battendo per ben due volte il Liverpool F.C. (2-0 e 1-2)[17]. Agli ottavi la squadra toscana viene eliminata dai tedeschi del Bayern Monaco grazie alla Regola dei gol fuori casa,dopo una dubbiosissima partita d'andata, decisa dai molteplici errori dell'arbitro Tom Henning Øvrebø.[18] La squadra arriva anche in semifinale di Coppa Italia, eliminata dall'Inter di Josè Mourinho. Con la vittoria contro la Sampdoria del 23 settembre 2009, Prandelli raggiunge Fulvio Bernardini in testa alla classifica degli allenatori più vincenti della storia viola, a quota 99 successi. Dopo tre giorni, nel turno che vede la Fiorentina di scena a Livorno (0-1), Prandelli ottiene la sua centesima vittoria in 197 partite (record assoluto) alla guida della squadra gigliata. Il campionato 2009-2010 si conclude con 17 sconfitte per i viola, che chiudono il torneo all'11º posto. Al termine della stagione, Prandelli lasciò la Fiorentina, assumendo il ruolo di commissario tecnico dell'Italia.[19]

Nazionale italiana

Il 30 maggio 2010 la FIGC annuncia l'accordo tra il presidente Giancarlo Abete e Prandelli, che sarà il CT della Nazionale italiana per quattro anni con un ingaggio da 3 milioni l'anno,[20] in sostituzione di Marcello Lippi dopo la conclusione del Mondiale 2010.[21] Prandelli viene presentato il 1º luglio in conferenza stampa allo stadio Olimpico di Roma. Recupera subito Antonio Cassano, inserisce nel gruppo Mario Balotelli (entrambi esclusi dal Mondiale 2010), e infine nomina Gianluigi Buffon (in fase di recupero dopo un intervento) nuovo capitano della Nazionale.[22] Prandelli stabilisce inoltre un "codice etico" in base al quale i calciatori che si rendono protagonisti di azioni aggressive e/o antisportive non saranno convocati in Nazionale.[23][24]

Mario Balotelli e Prandelli con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

L'esordio coincide con la sconfitta in Costa d'Avorio per 1-0,[25] quindi la squadra disputa le qualificazioni al campionato europeo 2012 e si qualifica alla manifestazione continentale.

Nel dicembre 2011, in pieno scandalo scommesse, Prandelli decide di invitare Simone Farina al raduno della Nazionale, in vista della partita del 27 febbraio 2012 tra gli Azzurri e gli Stati Uniti, in segno di apprezzamento per il calciatore che ha rifiutato 200.000 euro (più del doppio del suo compenso stagionale) per "combinare" la partita di Coppa Italia Gubbio-Cesena, denunciando il fatto e facendo partire l'inchiesta sull'Operazione Last Bet.[26][27] Prima dell'inizio degli Europei 2012, Prandelli assume suo figlio Niccolò all'interno dello staff tecnico della Nazionale, precisando che suo figlio non è stato raccomandato da lui, ma si è guadagnato un posto nello staff della Nazionale grazie alla sua professionalità.[28]

Prandelli (al centro) assiste alla sfida tra Italia e Inghilterra durante i quarti di Euro 2012

Scelti i ventitré giocatori da convocare agli Europei 2012,[29] la squadra di Prandelli viene inserita nel Girone C dove pareggia per 1-1 con la Spagna, all'epoca detentrice del titolo mondiale ed europeo,[30] e con la Croazia[31] e vince infine per 2-0 con l'Irlanda. Questo risultato consente all'Italia di raggiungere i quarti di finale al secondo posto nel girone, dietro la Spagna.[32] Il 24 giugno la squadra di Prandelli batte l'Inghilterra di Roy Hodgson ai rigori per 4-2 e va in semifinale contro la Germania,[33][34] battendo anche quest'ultima, il 28 giugno, per 2-1, raggiungendo la finale contro la Spagna.[35] Con la vittoria sui tedeschi, l'Italia di Prandelli si assicura anche un posto alla Confederations Cup 2013.[36] Il 1º luglio 2012 l'Italia perde per 4-0 la finale contro la Spagna.[37][38] Al rientro in Italia, la Nazionale e Prandelli sono stati omaggiati al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui Prandelli ha regalato la propria medaglia d'argento.[39]

Il 7 settembre 2012, la squadra allenata da Prandelli comincia le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2014. La squadra esordisce con un pareggio (2-2) contro la Bulgaria.[40]

Il 3 giugno 2013 Prandelli rilascia la lista dei convocati per la Confederations Cup 2013, competizione nella quale l'Italia viene inserita nel Girone A insieme a Brasile, Giappone e Messico.[41] L'esordio è con il Messico, gara che l'Italia vince 2-1.[42] La nazionale guidata da Prandelli vince anche con il Giappone per 4-3, mentre perde la terza gara del girone contro i padroni di casa del Brasile. In semifinale, gli Azzurri vengono sconfitti ai rigori ancora dalla Spagna, ma riescono comunque a guadagnare il terzo posto nella competizione sconfiggendo ai rigori per 3-2 l'Uruguay, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi con il risultato di 2-2.[43]

Panchine da C.T. della Nazionale italiana

Palmarès

Giocatore

Competizioni nazionali
Juventus: 1980-1981, 1981-1982, 1983-1984
Juventus: 1982-1983
Competizioni internazionali
Juventus: 1983-1984
Juventus: 1984
Juventus: 1984-1985

Allenatore

Competizioni internazionali giovanili

Atalanta: 1993

Competizioni nazionali

Verona: 1998-1999

Riconoscimenti individuali

  2004 - Premio Nazionale "IL TORRAZZO"

2005-2006, 2006-2007
Migliore allenatore: 2008
2009
2011

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