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Panucci Christian

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Panucci Christian
Panucci Christian Panucci Christian Panucci Christian Panucci Christian

Carriera

Christian Panucci
Christian Panucci 2012.jpg
Panucci con la divisa della Nazionale russa
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Altezza 184 cm
Peso 76 kg
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Difensore
Ritirato 22 agosto 2010
Carriera
Giovanili
1989-1990
1990-1991
Veloce Savona Veloce Savona
Genoa Genoa
Squadre di club1
1991-1993 Genoa Genoa 31 (3)
1993-1996 Milan Milan 89 (9)
1996-1999 Real Madrid Real Madrid 73 (3)
1999-2000 Inter Inter 26 (1)
2000-2001 Chelsea Chelsea 8 (0)
2001 Monaco Monaco 14 (3)
2001-2009 Roma Roma 229 (20)
2009-2010 Parma Parma 19 (1)
Nazionale
1992-1996
1993
1994-2008
Italia Italia U-21
Italia Italia U-23
Italia Italia
19 (4)
3 (0)
57 (4)
Carriera da allenatore
2012- Russia Russia Assistente
Palmarès
 Europei di calcio Under-21
Oro Francia 1994
Oro Spagna 1996
1 Dati relativi al solo campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
 Christian Panucci (Savona, 12 aprile 1973) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, opinionista televisivo per Sky Sport e assistente di Fabio Capello alla guida della Russia.
 

Biografia

Ha un figlio di nome Juan nato nel 2001.[1]

A 15 anni ha lavorato come benzinaio.[2]

Nel 2011 partecipò come ballerino al programma di Rai 1 Ballando con le stelle piazzandosi al quinto posto.[3] Contemporaneamente è divenuto opinionista, presentatore e commentatore per Sky Sport.[4][5]

Carriera

Giocatore

Club

Veloce e Genoa

Dopo aver militato nella scuola calcio della Veloce[6] (SV), nel 1990[6] venne ingaggiato dal Genoa, che lo inserì nella squadra Primavera. Nella stagione 1991-1992 fece il suo esordio in Serie A, mentre nella stagione successiva scese in campo 31 volte, segnando 3 gol.

Milan

A vent'anni passa al Milan per 11,5 miliardi di lire.[7] Il giocatore si affermò quasi subito come titolare, da terzino destro. Nelle file del Milan di Fabio Capello trascorse tre anni, vincendo sei trofei. Nella prima stagione (1993-1994) si aggiudicò scudetto e UEFA Champions League, nella seconda la Supercoppa italiana e la Supercoppa europea e nel 1995-1996 un altro scudetto.

Real Madrid, Inter, Chelsea e Monaco

Primo calciatore italiano a vestire la maglia del Real Madrid,[8] che lo acquista per 8 miliardi di lire,[9] con i madrileni disputò tre stagioni: nella prima (1996-1997) vinse il titolo nazionale (con Capello, già suo allenatore al Milan) e nella seconda conquistò la UEFA Champions League 1998.

Nel 1999 si trasferì all'Inter guidata da Marcello Lippi, che arrivò quarta e in finale di Coppa Italia. In Inter-Bari del 22 aprile 2000 l'allenatore chiese a Panucci di svestirsi della tuta per entrare in campo, ma a causa di un'incomprensione ciò non accadde e questo fece sì che il rapporto fra i due peggiorò,[10] nonostante a inizio stagione il giocatore aveva dichiarato di sentirsi «orgoglioso di lavorare con lui».[11]

Divise l'annata 2000-2001 tra Chelsea (8 presenze) e Monaco (9 presenze e 3 gol).

Roma
La piastrella del Muretto di Alassio autografata da Panucci

Comincia la stagione 2001-2002 ancora con i biancorossi di Montecarlo (5 partite), e poco prima della fine del mercato estivo viene acquistato dalla Roma. Nella stagione 2006-2007 segnò 5 gol e conquistò una Coppa Italia al termine doppia finale contro l'Inter: nella gara di andata, vinta dalla Roma per 6-2, segnò una doppietta.

La stagione 2007-2008, cominciata con la vittoria della Supercoppa italiana, vide Panucci perdere progressivamente il ruolo di terzino titolare in favore del nuovo acquisto Cicinho, venendo così impiegato quasi solamente come difensore centrale di riserva. Anche in questo ruolo, comunque, riuscì a trovare spazio nella squadra; segnò in totale 6 gol (5 in campionato ed uno in Champions League), e con la squadra si classificò secondo in campionato e vinse nuovamente la Coppa Italia.

Nella prima parte della stagione 2008-2009 segna 2 reti in campionato (alla Reggina e all'Atalanta) e 2 gol in Champions League (al Cluj e al Chelsea). Il 25 gennaio, in occasione della partita Napoli-Roma, appreso il fatto di non partire titolare dal primo minuto rifiuta di sedersi in panchina insieme al resto delle riserve e va a prendere posto in tribuna.[12] Nelle ore successive la partita il calciatore annuncia di voler lasciare la Roma non sentendosi rispettato dall'allenatore, escludendo però accordi con altri club.[13] Nel mercato invernale 2009 sfuma il trasferimento in altre squadre e resta alla Roma, che nel frattempo lo ha escluso dalla squadra e dalla lista Champions.[14] La settimana successiva Panucci in un comunicato ufficiale si rivolge a tifosi e società per chiedere pubbliche scuse,[15] venendo così reintegrato nella rosa della squadra. Nella terz'ultima giornata di campionato realizza il suo ultimo gol con la maglia giallorossa contro il Catania, nella gara finita 4-3 per i capitolini. Il 30 giugno, terminato il suo contratto con la Roma, rimane svincolato.

Parma
Panucci con la maglia del Parma

Il 30 luglio 2009 Panucci si accorda con il Parma ed esordisce il 23 agosto 2009 nella prima giornata di campionato di Serie A nella partita Udinese-Parma. Segna il primo ed unico gol in maglia crociata nel derby con il Bologna, gara finita 2-1 per il Parma.

Il 23 febbraio 2010 vicino ai 37 anni, dopo circa sei mesi e 19 partite dall'inizio dell'avventura al Parma, rescinde il contratto con il Parma per motivi strettamente personali.[16]

Il 22 agosto dello stesso anno annuncia l'addio al calcio in diretta telefonica con lo studio di Sky Sport 24.[17][8]

Nazionale

Ha esordito in Nazionale con il ct Arrigo Sacchi, il 7 settembre 1994, a 21 anni, nella partita Slovenia-Italia (1-1). Prese parte a 3 partite di qualificazione per gli Europei 1996, a 2 per i Mondiali 1998 e a 8 per gli Europei 2000, non venendo selezionato per partecipare alle fasi finali.

Durante la gestione del ct Giovanni Trapattoni, a partire dal 2002, diventò titolare giocando 20 partite nel biennio 2002-2004, partecipando al Mondiale 2002 e all'Europeo 2004.

La sua esperienza in azzurro si interruppe nel 2004, a 31 anni, con l'arrivo sulla panchina della Nazionale di Marcello Lippi, che non lo prese mai in considerazione nel corso del suo biennio culminato con la vittoria del Mondiale 2006. Panucci non ha mai nascosto lo scarso feeling con Lippi,[8] indicando nei pessimi rapporti intercorsi in passato con il tecnico ai tempi della loro militanza nell'Inter il vero motivo della sua esclusione,[18] senza mai ottenere un chiarimento dal selezionatore azzurro.

Dopo tre anni di esclusione dalla Nazionale, il 2 settembre 2007 fu convocato dal ct azzurro (e suo ex compagno di squadra al Milan e in Nazionale) Roberto Donadoni per la doppia sfida contro Francia e Ucraina valida per le qualificazioni a Euro 2008, e il 12 settembre a Kiev tornò a vestire la maglia della Nazionale a 34 anni, giocando da titolare nella partita contro l'Ucraina. Il 17 novembre 2007, grazie a un suo gol di testa nei minuti finali della partita giocata a Glasgow in casa della Scozia, la Nazionale si qualificò agli Europei 2008 di Austria e Svizzera.[19]

Venne convocato per l'Europeo 2008 dove giocò titolare come difensore centrale, e il 13 giugno 2008 mise a segno il gol del pareggio in Italia-Romania (1-1). Questo gol, segnato a 35 anni, 2 mesi ed un giorno lo consacra come il più anziano marcatore della storia della Nazionale.[1] La sua ultima partita rimane quella disputata nei quarti di finale contro la Spagna, persa dall'Italia ai rigori per 4-2.

Dirigente

A marzo del 2012 rescinde il contratto con l'emittente televisiva Sky legandosi al Palermo di Maurizio Zamparini con l'incarico di responsabile dell'area tecnica con un contratto da 400.000 euro; la presentazione si è svolta il 20 marzo.[20] Il 24 aprile successivo si dimette dall'incarico «a causa di un'incomprensione dovuta a dichiarazioni del presidente Maurizio Zamparini» dovuta a un fraintendimento che voleva Giorgio Perinetti come futuro direttore sportivo della società siciliana.[21] Il 25 luglio 2012 entra a far parte dello staff della Nazionale russa guidata da Fabio Capello.[22]

 

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