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Mondonico Emiliano

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Mondonico Emiliano
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Carriera

Emiliano Mondonico
Mondonico Emiliano.jpg
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex ala)
Ritirato 1979 - giocatore
Carriera
Giovanili
  600px Giallo e Blu.png Rivoltana
Squadre di club1
1966-1968 Cremonese Cremonese 46 (19)
1968-1970 Torino Torino 14 (2)
1970-1971 Monza Monza 23 (7)
1971-1972 Atalanta Atalanta 2 (0)
1972-1979 Cremonese Cremonese 178 (69)
Carriera da allenatore
1979-1981 Cremonese Cremonese Giovanili
1981-1986 Cremonese Cremonese  
1986-1987 Como Como  
1987-1990 Atalanta Atalanta  
1990-1994 Torino Torino  
1994-1998 Atalanta Atalanta  
1998-2000 Torino Torino  
2000-2001 Napoli Napoli  
2001-2003 Cosenza Cosenza  
2003-2004 Fiorentina Fiorentina  
2006-2007 AlbinoLeffe AlbinoLeffe  
2007-2009 Cremonese Cremonese  
2009-2011 AlbinoLeffe AlbinoLeffe  
2012 Novara Novara  

Carriera

Nato e cresciuto a Rivolta d'Adda, la sua famiglia di origine gestiva una trattoria in riva al fiume Adda.[1] Si appassionò al calcio sin da piccolo, giocando all'oratorio.

Giocatore

Mondonico crebbe nelle giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese; nel 1966 fu ingaggiato dalla Cremonese, con cui giocò una stagione in Serie D e una in Serie C. Nel 1968-1969 esordì in Serie A con la maglia del Torino. Dopo due stagioni scese di categoria per giocare con il Monza (23 gare e 7 reti) e ritornare in A nel 1971-72 all'Atalanta.

Chiuse la carriera dopo il ritorno alla Cremonese, con cui giocò per sette stagioni tra Serie B e Serie C.

Allenatore

Esordi

Iniziata la carriera da allenatore nel 1979 come tecnico delle giovanili della Cremonese, gli fu affidata la prima squadra grigiorossa nel corso del campionato di Serie B 1981-1982. Rimase in sella alla squadra fino al 1986, ottenendo nel 1983-1984 quello che fu il ritorno dei lombardi in A dopo 54 stagioni. Dopo l'immediata retrocessione in B del 1984-1985, passò nel 1986-87 al Como, col quale ottiene un nono posto in A.

Atalanta

Nella stagione 1987-1988 fu ingaggiato dall'Atalanta, in B; ottenne immediatamente la promozione in massima categoria, e guidò la squadra bergamasca in un'esaltante esperienza in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai belgi del K.V. Mechelen che poi vinse la competizione contro l'Ajax. Nelle due stagioni successive ottenne un sesto e un settimo piazzamento in A, con la qualificazione alla Coppa UEFA.

Torino

Mondonico posa con alcuni giocatori del Torino (da sinistra a destra: Aguilera, Scifo, Vazquez, Casagrande)

Tra il 1990-1991 e il 1993-1994 sedette sulla panchina del Torino, in Serie A. Con i granata ottiene i migliori risultati della sua carriera: quinti nel 1991, i granata nella stagione 1991-1992 conclusero terzi e disputarono la finale di Coppa UEFA, persa a beneficio dell'Ajax, pur non conoscendo sconfitta nella doppia finale. Nel ritorno della finale ad Amsterdam restò nell'immaginario collettivo l'episodio della sedia agitata in aria, in segno di protesta verso l'arbitraggio ritenuto da lui particolarmente sfavorevole.[2] A causa di ciò verrà squalificato per una giornata che non ha mai potuto scontare.[3] Nel 1992-93 la squadra granata vinse la Coppa Italia, nonostante 3 rigori contro nel ritorno della finale in casa della Roma.

I ritorni all'Atalanta e al Torino

Tornato all'Atalanta nel 1994-95, riportò i bergamaschi in A, traghettandoli anche verso la finale di Coppa Italia 1995-96, persa contro la Fiorentina; nel 1997-98 la squadra nerazzurra cadde in B; nel 1998-99, nuovamente al Torino, ottenne una nuova promozione in A.

Al Sud: Napoli e Cosenza

Dopo non essere riuscito a scongiurare la retrocessione in B del Napoli nel 2000-01, fu chiamato nel corso della stagione 2001-02 a sostituire Luigi De Rosa sulla panchina del Cosenza, venendo poi esonerato, richiamato nuovamente all'inizio del campionato 2002-03 e nuovamente sollevato dall'incarico prima della fine del torneo.

Fiorentina

Con la Fiorentina, squadra per la quale non ha mai nascosto la sua simpatia[4] ottenne nel 2003-04 la quinta promozione in A della sua carriera; è attualmente l'unico in Italia a vantare tale primato.[5] Esonerato dopo le prime giornate del campionato 2004-05 per contrasti con la società, partecipò per oltre un anno come opinionista in televisione a diverse trasmissioni sportive.

Tra Albinoleffe e Cremonese

Il 29 gennaio 2006 venne scelto dall'Albinoleffe, in Serie B, per sostituire Vincenzo Esposito; ottenuta la salvezza, rimase al timone della squadra azzurro-celeste anche per la stagione 2006-07, conclusa al decimo posto. Nella stagione 2007-2008 scese in Serie C1 per ritornare dopo ventuno anni alla Cremonese. Dopo la finale play-off persa contro il Cittadella, non venne confermato per la stagione successiva. Fu poi reingaggiato dalla squadra grigiorossa tra il 17 dicembre 2008, quando sostituì Ivo Iaconi, e il 26 marzo 2009, giorno in cui ha presentato le proprie dimissioni.

Il 28 settembre 2009 ritorna sulla panchina dell'AlbinoLeffe al posto di Armando Madonna, guidandola alla salvezza. Viene confermato alla guida della squadra anche la stagione successiva, ma il 29 gennaio 2011, con la compagine seriana sistemata in una posizione di metà classifica, è costretto a lasciare temporaneamente la panchina per motivi di salute (e più precisamente per un tumore all'addome), e affida la panchina al suo vice Daniele Fortunato.[6] Il 14 febbraio 2011 torna sulla panchina dei lombardi, dopo essere stato operato.[7] che riesce a salvare grazie ai play-out dove, grazie alla posizione migliore in classifica, ha avuto la meglio sul Piacenza con uno 0-0 esterno all'andata e un 2-2 in casa al ritorno l'11 giugno.[8][9] In una conferenza stampa del 13 giugno, il tecnico annuncia di dovere temporaneamente lasciare le sue attività lavorative e sottoporsi a ulteriori cure per i problemi di salute che già lo avevano portato all'operazione del gennaio 2011, risultata però non risolutiva ai fini di una definitiva guarigione.[10] Il 17 giugno infatti arriva l'ufficialità anche da parte dell'Albinoleffe che Mondonico non sarà più l'allenatore.[11] Il 14 novembre annuncia di aver sconfitto il tumore (un sarcoma) che lo aveva colpito.

Novara

Il 30 gennaio 2012 subentra ad Attilio Tesser sulla panchina del Novara,[12] ultimo dopo 23 giornate, tornando così ad allenare in massima serie dopo più di sette anni. Alla terza partita sulla nuova panchina, il 12 febbraio, coglie una clamorosa vittoria in casa dell'Inter (0-1) grazie a un gol di Caracciolo. Il 6 marzo, dopo sei partite (una vittoria, due pareggi e tre sconfitte) e cinque punti guadagnati, viene esonerato dalla dirigenza del Novara e sostituito da Tesser, richiamato[13].

Palmarès

Giocatore

Cremonese: 1976-1977
Cremonese: 1967-1968

Allenatore

Torino: 1991
Torino: 1992-1993
Cremonese: 1983-1984
Atalanta: 1987-1988, 1994-1995
Torino: 1998-1999
Fiorentina: 2003-2004
 

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