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HBNER DARIO

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HBNER DARIO
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Carriera

Dario Hübner
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Altezza 184 cm
Peso 78 kg
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex attaccante)
Ritirato 2011 - giocatore
Carriera
Giovanili
1985-1987 600px Verde e Arancione.png Muggesana
Squadre di club1
1987-1988 Pievigina Pievigina 25 (10)
1988-1989 Pergocrema Pergocrema 30 (6)
1989-1992 Fano Fano 88 (25)
1992-1997 Cesena Cesena 166 (77)
1997-2001 Brescia Brescia 129 (75)
2001-2003 Piacenza Piacenza 60 (38)
2003-2004 Ancona Ancona 9 (0)
2004 Perugia Perugia 13 (3)
2004-2005 Mantova Mantova 23 (7)
2005 Chiari Chiari 7 (9)
2005-2006 Rodengo Saiano Rodengo Saiano 18 (9)
2006-2009 Orsa Corte Franca Orsa Corte Franca 64 (48)
2009-2010 600px Giallo e Blu.png Castel Mella 14 (16)
2010-2011 600px Giallo e Blu4.png Cavenago 6 (2)
Carriera da allenatore
2013-2014 600px Bianco e Viola (Strisce).png Royale Fiore  
Dario Hübner (Muggia, 28 aprile 1967[1]) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Con Igor Protti è l'unico giocatore ad essere stato capocannoniere in Serie A, Serie B e Serie C (rispettivamente con Piacenza, Cesena e Fano)[2].

Carriera

Giocatore

Dagli esordi all'esplosione a Cesena

Dopo gli esordi nella Muggesana[6] durante i quali alternava l'attività di calciatore con quella di carpentiere[3], inizia l'attività agonistica a 20 anni, nella Pievigina, nel Campionato Interregionale 1987-1988, segnando 10 reti[6].

Nella stagione successiva passa al Pergocrema, in Serie C2, con cui mette a segno 6 reti. Nell'ottobre 1989 passa al Fano, con cui conquista la promozione dalla Serie C2 alla Serie C1[6]. Rimane nelle Marche per tre stagioni, sotto la guida di Francesco Guidolin, mettendosi in luce come abile contropiedista e guadagnandosi il soprannome di Bisonte[6] o Tatanka[7]. Nel 1992 viene acquistato dal Cesena[6]: con i bianconeri milita per cinque stagioni consecutive in Serie B, andando in doppia cifra in ogni stagione e conquistando il titolo di capocannoniere nella stagione 1995-1996, nella quale realizza 22 reti.

La Serie A a Brescia e Piacenza

In seguito alla retrocessione del Cesena in Serie C1, nel 1997 passa al Brescia, con cui esordisce in Serie A già trentenne. Va a segno già alla prima giornata, a San Siro contro l'Inter, e alla seconda realizza una tripletta contro la Sampdoria[6]. Nonostante le 16 reti messe a segno il Brescia retrocede in Serie B, e Hübner contribuisce con 21 reti alla nuova promozione delle Rondinelle nel 2000. Nella stagione 2000-2001 al Brescia è in coppia con Roberto Baggio, anche se più volte l'allenatore Carlo Mazzone gli preferisce il centravanti albanese Igli Tare, giunto a Brescia nel mercato di gennaio. A fine stagione totalizza 17 reti, che portano il Brescia a qualificarsi per la Coppa Intertoto.

Nel 2001 passa al Piacenza, neopromosso in Serie A[8], per circa 6 miliardi di lire[9]. Nella stagione 2001-2002 conquista il titolo di capocannoniere della massima serie con 24 reti segnate, a pari merito con David Trezeguet, e contribuisce alla salvezza del club emiliano. A seguito di questo exploit, nel maggio 2002 viene aggregato in prestito alla rosa del Milan per la tournée americana[10]. Con la maglia rossonera giocherà tre incontri senza, peraltro, mettere a segno alcun gol. Nella stagione successiva mette a segno 14 gol, diventando così il giocatore che ha segnato più gol in Serie A nella storia del Piacenza (38)[11]; tuttavia non sono sufficienti ad evitare la retrocessione in Serie B.

Il finale di carriera: Ancona, Perugia, Mantova e l'appendice nei dilettanti

Nel 2003 rescinde il contratto e si accasa all'Ancona[12], neopromosso in Serie A. Rimane coinvolto nella stagione disastrosa della squadra dorica, e in sei mesi rimane a secco di reti, prima di trasferirsi al Perugia nel gennaio 2004[13]. Con gli umbri disputa le sue ultime partite nella massima serie, mettendo a segno 3 reti nell'annata della retrocessione in Serie B dopo lo spareggio con la Fiorentina.

Nel 2004 scende in Serie C1 giocando nel Mantova, dove ritrova Paolo Poggi già suo compagno d'attacco nel Piacenza: mette a segno 7 reti contribuendo al ritorno dei virgiliani in Serie B[14], poi decide di abbandonare definitivamente il professionismo. Dopo due esperienze in Serie D (a Chiari e Rodengo Saiano)[14], nella stagione 2006-2007 si trasferisce all'Orsa Corte Franca Iseo[9], formazione di Eccellenza. Tale trasferimento crea un "caso": la Lega Nazionale Dilettanti, infatti, ritiene che Hübner abbia firmato un contratto di lavoro professionistico con l'Orsa Corte Franca (comprendente stipendio fisso e diversi bonus), cosa che porta alla squalifica per un anno (poi ridotta a sei mesi) in quanto nessun giocatore dilettante può firmare contratti professionistici con squadre dilettanti[15]. Dopo la squalifica, che lo tiene lontano dai campi per l'intero girone di andata, mette a segno 20 reti (in sole 17 presenze), decisive ai fini della salvezza della sua squadra.

Nella stagione 2009-2010 passa al Castel Mella[16][17], società di Prima Categoria bresciana, con cui realizza 16 reti in 14 partite[18]. Chiude la carriera nella stagione 2010-2011 al Cavenago d'Adda[2].

Allenatore

Debutta nel ruolo di allenatore nell'ottobre 2013, quando viene assunto dal Royale Fiore, squadra piacentina partecipante al campionato di Eccellenza, in sostituzione dell'esonerato Stefano Rossini[19]. Nel gennaio successivo viene a sua volta esonerato, a causa dell'ultimo posto in classifica occupato dalla squadra[20].

 

Palmarès

Individuale

2001-2002 (24 gol)
1995-1996 (22 gol)
  • Capocannoniere della Serie C1: 1
1991-1992, girone A (14 gol)

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