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Colantuono Stefano

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Colantuono Stefano
Colantuono Stefano Colantuono Stefano Colantuono Stefano Colantuono Stefano

Carriera

Stefano Colantuono
Stefano Colantuono.jpg
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Altezza 184[1] cm
Peso 79[1] kg
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex difensore)
Squadra Atalanta Atalanta
Ritirato 2001 - giocatore
Carriera
Squadre di club1
1980-1983 VJS Velletri VJS Velletri 48 (2)
1983-1984 Ternana Ternana 16 (3)
1984-1985 Arezzo Arezzo 36 (1)
1985-1986 Pisa Pisa 24 (0)
1986-1988 Avellino Avellino 53 (2)
1988-1989 Como Como 23 (1)
1989-1991 Ascoli Ascoli 38 (0)
1992-1993 Frosinone Frosinone 27 (1)
1993-1994 Fermana Fermana 28 (5)
1994-1995 Sambenedettese Sambenedettese 25 (2)
1995-1999 Maceratese Maceratese 112 (6)
1999-2000 Sestrese Sestrese 34 (2)
2000-2001 Sambenedettese Sambenedettese 31 (5)
Carriera da allenatore
2002-2003 Sambenedettese Sambenedettese  
2003-2004 Catania Catania  
2004-2005 Perugia Perugia  
2005-2007 Atalanta Atalanta  
2007 Palermo Palermo  
2008 Palermo Palermo  
2009 Torino Torino  
2010 Torino Torino  
2010- Atalanta Atalanta  

Giocatore

Libero, la sua carriera da calciatore ha inizio nella stagione 1981-1982 con il Velletri, dove per due anni gioca nel ruolo di difensore centrale. Nel 1985 va in Serie A dove gioca con Pisa, poi Ascoli e Avellino. La squadra in cui conta più presenze e al contempo più realizzazioni è la Maceratese.

Nella stagione 1991-1992 giocò a calcio a 5 vincendo uno scudetto con la BNL Roma.[senza fonte]

Nel 1993-1994 torna al calcio a 11, milita (come difensore centrale e capitano)[senza fonte] e vince il campionato (CND) con la Fermana che torna in Serie C2. In questa stagione mette a segno 5 reti. L'anno dopo la Fermana non lo riconferma in Serie C2 e Colantuono passa alla Maceratese, che era risalita in Serie C2 l'anno prima.

 

Allenatore

Gli inizi nelle squadre di Gaucci: Sambenedettese, Catania e Perugia

Nel marzo 2002 inizia la carriera di allenatore alla Sambenedettese del presidente Luciano Gaucci, a nove giornate dal termine del campionato e con la squadra nei bassifondi della classifica.[2][3] Con 9 vittorie consecutive riesce ad agguantare il 5º posto, l'ultimo valido per i play-off per la promozione in Serie C1. La Sambenedettese passa in semifinale contro il Rimini (2-2 all'andata e 1-0 al ritorno) e incontra in finale il Brescello. L'andata della finale disputata a San Benedetto del Tronto vide la squadra di casa imporsi per 3-1 e sette giorni dopo avvenne la promozione sul campo neutro di Parma. Non avendo ancora il patentino di allenatore, fu affiancato da Gabriele Matricciani alla guida della squadra per la stagione seguente. La squadra conquista il 5º posto utile per i play-off. La Sambenedettese incontra il Pescara: i rossoblù vincono in casa (1-0) ma cadono in trasferta (0-2), perdendo la possibilità di salire in Serie B.

La stagione successiva, sempre in coppia con Matricciani passa al Catania in Serie B (squadra sempre gestita dai Gaucci) dove ritrova il direttore sportivo Guido Angelozzi. La squadra finisce la stagione al 9º posto con 18 vittorie, 13 pareggi e 15 sconfitte.

L'anno successivo rimane sempre nelle squadre di proprietà dei Gaucci, passando al Perugia appena retrocesso. La squadra ottiene un quarto posto e la qualificazione alla finale play-off, persa poi contro il Torino.

La prima esperienza a Bergamo

A causa del fallimento della squadra umbra[3], il tecnico passa all'Atalanta in Serie B. Il girone d'andata è negativo, i nerazzurri conquistano 8 punti lontano da Bergamo, ma vincendo tutte le gare in casa. La svolta avviene con l'arrivo a gennaio di Riccardo Zampagna e la vittoria nello scontro diretto contro il Mantova. La promozione arriva il 6 maggio 2006 sul campo del Catanzaro[4]; finisce la stagione con 81 punti e 24 vittorie.

L'anno successivo guida l'Atalanta in Serie A, concludendo all'ottavo posto con 50 punti, record dell'Atalanta in Serie A da quando ci sono i 3 punti per vittoria.[5]

Le esperienze di Palermo e Torino

A fine stagione lascia l'Atalanta e accetta la proposta di Maurizio Zamparini di allenare il Palermo. Il 26 novembre 2007, in seguito alla sconfitta per 5-0 patita il giorno prima a Torino contro la Juventus, viene esonerato dall'incarico di allenatore: al suo posto viene richiamato per la quarta volta nella sua carriera Francesco Guidolin. Circa quattro mesi dopo, il 24 marzo 2008, viene richiamato alla guida del Palermo dopo l'esonero di Guidolin. Nella sua seconda gestione, in cui schiera la squadra con il 4-2-3-1, batte la Juventus per 3-2.

Per la stagione 2008-2009 viene confermato alla guida del Palermo, ma dopo la sconfitta in casa che costa l'eliminazione alla prima gara ufficiale di Coppa Italia per mano del Ravenna e la sconfitta per 3-1 in campionato contro l'Udinese alla prima giornata, il 4 settembre viene esonerato per la seconda volta da quando è alla guida del Palermo. Al suo posto viene chiamato Davide Ballardini.

Il 15 giugno 2009 ottiene la guida del Torino appena retrocesso in Serie B, firmando un contratto di durata annuale con opzione per un altro anno in caso di promozione.[6] Il 29 novembre 2009, dopo la sconfitta interna contro il Crotone (1-2), viene sollevato dall'incarico e sostituito con Mario Beretta.[7] Il 10 gennaio 2010 il presidente Cairo lo richiama dopo cinque giornate dal suo esonero.[8] Dopo una rimonta, in cui la squadra granata ottiene 12 vittorie in 21 gare, il 13 giugno fallisce la promozione perdendo nella finale dei play-off contro il Brescia. Dopo questa sconfitta Colantuono dichiara che l'anno successivo sarà l'allenatore dell'Atalanta.[9]

Il ritorno a Bergamo

Stagione 2010-2011

Il 15 giugno 2010 torna a essere il tecnico dell'Atalanta[10]. L'esordio stagionale avviene in Coppa Italia, quando la squadra batte il Foligno per 3-1 al Secondo Turno. Esordisce con una vittoria in campionato, contro il Vicenza. Il 23 ottobre, giorno del suo compleanno, ottiene le 100 partite ufficiali con la squadra nerazzurra, nella sconfitta rimediata sul campo del Piacenza (3-2)[11]. Dopo la sconfitta della 17ª giornata contro il Livorno, la quinta in diciassette gare, il presidente gli rinnova la fiducia a tempo[12]. Il 7 maggio 2011 ottiene la matematica promozione in Serie A con tre giornate d'anticipo.[13] Il 29 maggio vince per la seconda volta il campionato di Serie B con l'Atalanta.

Stagione 2011-2012

L'inchiesta sul calcioscommesse condanna l'Atalanta a partire con 6 punti di penalizzazione nel campionato di Serie A 2011-2012. La stagione parte con la sconfitta in casa contro il Gubbio col risultato di 3-4 nell'incontro valido per il terzo turno di Coppa Italia.[14]

Dopo tre giornate di campionato l'Atalanta azzera i 6 punti di penalizzazione. Il 12 febbraio 2012 firma il rinnovo di contratto[15] che lo legherà con la società bergamasca fino al 2014. L'Atalanta termina il campionato con il 12º posto con 46 punti, che sarebbero 52 senza la penalizzazione, stabilendo per la squadra un nuovo record di punti ottenuti in Serie A con i 3 punti per vittoria.[16] Nel corso della stagione, l'Atalanta ha subito 4 sconfitte in casa, da parte di Juventus, Milan, Lazio (2-0 in tutti i casi) e Siena (2-1), e vince per 3-1 al San Paolo contro il Napoli (cosa che non accadeva dal settembre 1997).[17]

Stagione 2012-2013

Alla prima uscita stagionale, nel terzo turno di Coppa Italia, il 18 agosto 2012, i nerazzurri superano per 2-0 il Padova. L'11 gennaio 2013 prolunga il suo contratto con la società bergamasca dal 30 giugno 2014 fino al 30 giugno 2016[18]. L'Atalanta raggiunge il 15º posto con 40 punti e quindi la salvezza, nonostante la penalizzazione di due punti in classifica[19], mentre in Coppa Italia raggiunge gli ottavi di finale perdendo contro la Roma per 3-0 allo Stadio Olimpico[20]

 

Palmarès

Calciatore

Pisa: 1986
Ascoli:1990-1991
BNL Roma: 1991-1992

Allenatore

Sambenedettese: 2002-2003
Atalanta: 2005-2006, 2010-2011

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