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Beretta Mario

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Beretta Mario
Beretta Mario Beretta Mario Beretta Mario Beretta Mario

Carriera

Mario Beretta
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore
Squadra Siena Siena
Carriera
Squadre di club1
1976-1977 Pro Sesto Pro Sesto  ? (?)
1978-1979 600px Rosso e Blu2.png Rovellasca  ? (?)
Carriera da allenatore
1982-1984 Abbiategrasso Abbiategrasso Giovanili
1984-1989 Monza Monza Giovanili
1989-1991 Como Como Giovanili
1991-1994 Monza Monza Giovanili
1994-1995 Corsico Corsico  
1995-1996 Pro Patria Pro Patria  
1996-1997 Saronno Saronno  
1997-1998 Como Como  
1998-1999 Lumezzane Lumezzane  
1999-2002 Varese Varese  
2002-2004 Ternana Ternana  
2004-2005 Chievo Chievo  
2005-2006 Parma Parma  
2006-2008 Siena Siena  
2008-2009 Lecce Lecce  
2009-2010 Torino Torino  
2010 PAOK Salonicco PAOK Salonicco  
2010-2011 Brescia Brescia  
2012 Cesena Cesena  
2013- Siena Siena

Carriera

Inizi

Dopo aver giocato per breve tempo in Serie D con la Pro Sesto[1], frequenta il Liceo Scientifico "Volta" di Milano e si diploma all'I.S.E.F.. In seguito insegna educazione fisica nella scuole milanesi, in particolare il Gonzaga ed il Leopardi, e nel tempo libero allena nel settore giovanile del Centro Schuster, storica società milanese che opera sotto l'egida della diocesi. Successivamente lavora come tecnico di settore giovanile per Abbiategrasso, Monza, Como ed ancora Monza.[senza fonte] La sua prima esperienza come tecnico di prima squadra è sulla panchina del Corsico, in Serie D, che porta al secondo posto. Il dirigente Caravatti lo vuole alla Pro Patria[senza fonte] in C2 per la stagione seguente 1995-96; i biancoblù arrivano al quinto posto finale che vale i play-off, dove affrontano il Lumezzane, venendo poi eliminati. L'anno successivo passa in C1 al Saronno del presidente Enrico Preziosi, il quale lo porta successivamente al Como, per passare poi al Lumezzane e, per tre stagioni, al Varese, sempre in Serie C1.

Serie B

Nel 2002 passa in Serie B alla Ternana, appena ripescata in cadetteria dopo il fallimento della Fiorentina. Nel campionato 2002-2003 la squadra umbra giunge 7º in classifica. Dopo un ulteriore potenziamento della squadra nel calcio-mercato il girone di andata è terminato al primo posto in coabitazione con l'Atalanta.[senza fonte] Nel girone di ritorno, però, la Ternana ha risultati negativi e Beretta viene esonerato e sostituito da Bruno Bolchi dopo la sconfitta nello scontro diretto contro la Fiorentina[2].

Serie A

Nel 2004 debutta in Serie A con il Chievo, con l'obiettivo di portare i gialloblù alla salvezza. Nella prima parte di stagione la squadra è nelle parti alte della classifica. Nella seconda parte la squadra ha un periodo di crisi e di risultati negativi e a 3 partite dalla fine, la società, dopo la sconfitta in casa contro la Fiorentina, decide di esonerarlo[3] e di assumere l'ex difensore gialloblu Maurizio D'Angelo (che poi condurrà il Chievo Verona alla salvezza).

Nell'estate 2005 è assunto dal Parma. L'esperienza emiliana parte negativa: la classifica del girone d'andata è deficitaria ed il tecnico deve convivere periodicamente con le voci che lo vogliono esonerato; la squadra si salva con quattro giornate di anticipo. La salvezza si trasformerà in qualificazione alla Coppa UEFA dopo gli eventi di Calciopoli.[senza fonte]

A fine stagione lascia gli emiliani per accasarsi al Siena[4], che conduce ad una difficile salvezza nella stagione 2006-2007. Esonerato e sostituito da Andrea Mandorlini alla guida della squadra toscana, torna sulla medesima panchina nel novembre del 2007[5][6],con l'arduo compito di salvare nuovamente la squadra senese che al suo arrivo è fanalino di coda della Serie A, con soli 9 punti frutto della precedente gestione di Mandorlini (1 vittoria e 6 pareggi) e ci riesce, portando la squadra a salvarsi con 3 giornate di anticipo rispetto alla chiusura del campionato, ottenendo inoltre il miglior risultato sportivo nella storia del Siena. Ciononostante la società bianconera non gli rinnova la fiducia, decidendo di affidarsi per la stagione successiva all'emergente Marco Giampaolo.[7]

Il 23 giugno 2008 diventa il nuovo allenatore del Lecce[8], neopromosso in Serie A, sostituendo Papadopulo e chiama ancora con sé il vice Carlo Garavaglia, il preparatore Paolo Lazzarin ed il collaboratore tecnico Max Canzi, tutti e tre con lui nel biennio trascorso a Siena[senza fonte]. L'esperienza pugliese per Beretta si conclude il 9 marzo, dopo 27 giornate, quando viene esonerato dopo una pesante contestazione nei confronti della società da parte della tifoseria leccese con la squadra terz'ultima in classifica.[9]

Il 29 novembre 2009 rileva Colantuono sulla panchina del Torino,[10]. La sua esperienza in granata, iniziata all'esordio con vittoria contro il Gallipoli, dura soltanto cinque giornate (e 4 punti): il 10 gennaio 2010, infatti, viene esonerato per lasciare il posto allo stesso Colantuono.[11]

Paok Salonicco

Il 14 giugno 2010 passa al campionato greco, diventando l'allenatore del PAOK Salonicco[12]. Ma il 22 luglio 2010, un mese dopo l'ingaggio e senza nessun match ufficiale all'attivo, viene esonerato e il contratto viene consensualmente risolto.[13]

Ritorno in Italia

Il 6 dicembre 2010 sostituisce Beppe Iachini sulla panchina del Brescia[14], ma dopo sei punti in sette gare viene esonerato il 30 gennaio 2011: al suo posto torna Iachini[15].

Il 21 febbraio 2012 prende il posto di Daniele Arrigoni sulla panchina del Cesena dopo la sconfitta contro il Milan firmando un contratto fino al termine della stagione con opzione di rinnovo in caso riuscisse a salvare la squadra, in quel momento in lotta per la salvezza.[16].Durante la sua esperienza al Cesena, Beretta raccoglie solamente 5 punti, frutto di 5 pareggi e ben 9 sconfitte, senza mai nemmeno vincere una partita. Beretta conclude il campionato con 22 punti, non riuscendo dunque a salvare la squadra, retrocedendo in Serie B. Viene sostituito il 25 maggio 2012 da Nicola Campedelli.

Il 16 luglio 2013 viene ufficializzato il suo ritorno al Siena, squadra appena retrocessa in Serie B.


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