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Ballardini Davide

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Ballardini Davide
Ballardini Davide Ballardini Davide Ballardini Davide Ballardini Davide

Carriera

Davide Ballardini
Davide Ballardini 2012.jpg
   
Dati biografici
Nazionalità Italia Italia
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
Ruolo Allenatore (ex centrocampista)
Squadra Bologna Bologna
Carriera
Giovanili
  Cesena Cesena
Squadre di club1
 ???? Cesena Cesena  ? (?)
Carriera da allenatore
19??-19?? Bologna Bologna Giovanili
1993-1996 Cesena Cesena Giovanili
1996-1999 Ravenna Ravenna Giovanili
1999-2002 Milan Milan Giovanili
2002-2004 Parma Parma Giovanili
2004-2005 Sambenedettese Sambenedettese  
2005 Cagliari Cagliari  
2006 Pescara Pescara  
2007-2008 Cagliari Cagliari  
2008-2009 Palermo Palermo  
2009-2010 Lazio Lazio  
2010-2011 Genoa Genoa  
2011-2012 Cagliari Cagliari  
2013 Genoa Genoa  
2014- Bologna Bologna
 

Allenatore

È un tipico allenatore di scuola sacchiana,[1] con idee tattiche equilibrate atte a valorizzare le qualità dei suoi calciatori.

Carriera

Giocatore

Centrocampista centrale, è stato tesserato per il Cesena per sette anni,[2] società che all'epoca aveva Arrigo Sacchi come allenatore delle giovanili e Osvaldo Bagnoli come allenatore della prima squadra, due personaggi che lo influenzeranno nella sua futura carriera da allenatore.[3][4][5]

Allenatore

Gli esordi: le giovanili, poi Sambenedettese, Cagliari e Pescara

Inizia ad allenare nelle giovanili del Bologna, vincendo il titolo della categoria Giovanissimi Nazionali, per poi passare a quelle del Cesena, dagli Allievi nazionali fino alla Primavera, dal 1993 al 1996. Passa alle giovanili del Ravenna (dal 1996 al 1999), in seguito allena nel vivaio del Milan (dal 1999 al 2002). Dal 2002 al 2004 allena le giovanili del Parma, dove consegue con i giovani ducali la vittoria del Campionato Allievi Nazionali[senza fonte].

Il 1º settembre 2004 inizia la sua avventura di allenatore nella Sambenedettese che milita in Serie C1, sfiorando la promozione in Serie B eliminato nella semifinale play-off dal Napoli di Edoardo Reja.

Alla terza giornata del campionato 2005-2006 è ingaggiato dal Cagliari, ma viene esonerato dopo 9 partite conquistando pochi punti e senza aver mai vinto una gara.

Il 1º luglio 2006 diventa il nuovo allenatore del Pescara, che milita nel campionato di Serie B, ma già in ottobre viene esonerato dopo un inizio di campionato in sordina nel quale colleziona 2 pareggi e 4 sconfitte.[6] Sulla panchina pescarese ottiene una vittoria in Coppa Italia al primo turno contro il Pavia, venendo poi eliminato dalla competizione al 2°turno perdendo in casa contro l'Atalanta (0-3).

Il ritorno al Cagliari

Nella stagione 2007-2008 viene ingaggiato di nuovo dal Cagliari, subentrando dal 27 dicembre 2007 all'esonerato Nedo Sonetti con soli 10 punti.

Dopo il suo arrivo sulla panchina della squadra sarda, le vittorie contro il Napoli (2-1), la Lazio (1-0), il Genoa (2-1), il Torino (3-0), l'Atalanta (1-0), il Livorno (2-1), l'Empoli (2-0), la Fiorentina (2-1), l'Udinese (0-2), e i pareggi contro la Juventus, il Parma e la Roma, consentono ai rossoblù di raggiungere la salvezza.[7] A fine stagione lascia la panchina del Cagliari.[8]

Palermo

Il 4 settembre 2008, Maurizio Zamparini lo chiama sulla panchina del Palermo per sostituire Stefano Colantuono dopo la sconfitta subita per 3-1 contro l'Udinese nella prima giornata di campionato.[9][10]

L'esordio sulla panchina rosanero avviene 9 giorni dopo, il 13 settembre, nel quale ottiene una vittoria casalinga contro la Roma (3-1). Il 5 ottobre arriva un'altra vittoria a Torino contro la Juventus (1-2 il risultato), partita che ha convinto il presidente Zamparini a rinnovargli il contratto fino al 2011.[11][12] Prosegue la stagione a Palermo con una serie di risultati altalenanti, con risultati positivi frutto del bel gioco in casa e meno positivi in trasferta, con poche vittorie esterne; la squadra ottenne il record di diciassette vittorie in campionato e si classificò all'ottavo posto finale.[13]

Nel mese di maggio del 2009 cominciano ad uscire notizie su un suo possibile addio a Palermo, sensazione confermata per bocca del presidente Zamparini in una conferenza stampa del 30 maggio, nella quale specifica, evidentemente rammaricato e dispiaciuto, che la volontà di andar via è solo dell'allenatore.[14][15][16] Il presidente ha poi dichiarato che Ballardini può considerarsi libero da ogni vincolo contrattuale, accettando di fatto le sue dimissioni anche se solo verbali.[17] Il 5 giugno 2009 viene ufficialmente sostituito come allenatore del Palermo da Walter Zenga;[18] il 12 giugno ha poi dichiarato di aver risolto il contratto con la società rosanero.[19]

Lazio

Davide Ballardini nel 2009.

Il 16 giugno 2009 viene presentato alla stampa presso la foresteria del centro sportivo di Formello come nuovo allenatore della Lazio.[20]

L'8 agosto 2009 conquista il primo titolo della sua carriera da allenatore, la Supercoppa italiana, nello stadio Bird's Nest di Pechino contro i campioni d'Italia in carica dell'Inter, sconfitti con il risultato di 2-1.[21]

Nella prima parte di campionato, sotto la sua direzione, i capitolini raccolgono 13 punti in 15 match e Ballardini è messo seriamente in discussione dall'intero ambiente biancoceleste.[22] La situazione migliora dalla gara di Napoli dove Ballardini propone una difesa a cinque (tre centrali guidati da Guglielmo Stendardo e due esterni) e in fase offensiva, permette ai due esterni Stephan Lichtsteiner e Aleksandar Kolarov di avanzare contemporaneamente. Nonostante dei piccoli miglioramenti, la Lazio continua a trovarsi nelle zone basse della classifica mantenendo il tecnico in una situazione di panchina traballante.[23]

Il 10 febbraio 2010, dopo tre giorni dall'ennesima sconfitta subita in casa, stavolta contro il Catania, Ballardini viene esonerato dalla società romana, che sceglie al suo posto il tecnico Edoardo Reja.[24][25] La squadra è al terzultimo posto in zona retrocessione. Il suo bilancio in campionato sulla panchina della squadra capitolina è di 4 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte per un totale di 22 punti in 24 partite.

Genoa

L'8 novembre 2010 è stato chiamato alla guida del Genoa, subentrando al tecnico Gian Piero Gasperini, esonerato dalla società ligure dopo quattro anni;[26] con lui arrivano anche il vice allenatore Carlo Regno e il collaboratore tecnico Stefano Melandri.[27] Il 10 novembre debutta sulla panchina rossoblu, nella gara Genoa-Bologna (1-0) valida per l'undicesima giornata di campionato. Dopo 5 giornate riesce a portare 10 punti al Genoa. Vince entrambi i derby di Genova (0-1 e 2-1) e porta la squadra al decimo posto in campionato. Il 4 giugno il presidente del Genoa Enrico Preziosi libera dal contratto Ballardini, ringraziandolo per il lavoro svolto;[28] l'ufficialità dell'operazione arriva il 15 luglio 2011.[27]

Terzo periodo al Cagliari

Il 9 novembre 2011 ritorna nuovamente sulla panchina del Cagliari[29] subentrando a Massimo Ficcadenti, esonerato dopo cinque partite senza vittorie.[30] Porta con sé il suo staff tecnico composto da Carlo Regno, Stefano Melandri, Nico Facciolo e Andrea Rinaldi.[31] Ha firmato un contratto biennale con un compenso di 800.000 euro nel 2011-2012 ed un milione nella stagione successiva.[32]

Ottiene il suo terzo debutto sulla panchina del Cagliari con la sconfitta esterna per 2-1 contro l'Inter; alla sua seconda partita ottiene un pareggio interno contro il Bologna per 1-1, ed ottiene la sua prima vittoria contro il Catania (0-1).

L'11 marzo 2012 viene licenziato insieme a tutto il suo staff e il suo posto viene preso nuovamente da Ficcadenti.[31] Contrariamente all'uso, non viene esonerato bensì licenziato per giusta causa; questa soluzione comporta che la società non sia più tenuta a pagare gli stipendi. Il presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Renzo Ulivieri contesta il licenziamento come contrario al diritto sportivo ed invita Ballardini a rivolgersi al giudice del lavoro per valutarne la legittimità nel caso concreto secondo il diritto ordinario del lavoro.[33]

Ritorno al Genoa

Il 21 gennaio 2013 è stato chiamato alla guida del Genoa, subentrando al tecnico Luigi Delneri esonerato dalla società ligure dopo aver ottenuto 8 punti in 13 giornate di campionato, frutto di nove sconfitte, due pareggi e due vittorie.[34][35] Il 26 gennaio debutta per la seconda volta in carriera sulla panchina genoana, ottenendo un pareggio per 1-1 a Torino contro la Juventus; ottiene la prima vittoria nella gara in casa contro la Lazio, sua ex squadra, con il risultato di 3-2. Ottiene la salvezza con due partite di anticipo.

Il 7 giugno 2013 viene rimpiazzato alla guida tecnica del Genoa dall'ex Palermo e Fiorentina nonché allenatore degli Allievi Nazionali della stessa società ligure, Fabio Liverani.

Il 30 giugno 2013 riceve il premio "Cartellino Viola" in occasione del gesto di fair play effettuato durante la partita Roma-Genoa del 4 marzo[36], dove fu espulso per essere entrato in campo e aver fermato il gioco per soccorrere il calciatore giallorosso Pablo Daniel Osvaldo, rimasto a terra[37].

Bologna

L'8 gennaio 2014 diviene ufficialmente allenatore del Bologna, in sostituzione dell'esonerato Stefano Pioli, firmando un contratto fino al 30 giugno dello stesso anno[38].

 

Palmarès

Giocatore

Competizioni giovanili

Cesena: 1981-1982

Allenatore

Competizioni giovanili

Bologna: 1988-1989
Parma: 2003-2004

Competizioni nazionali

Lazio: 2009

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